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È stata approvata martedì scorso in Consiglio, con voto bipartisan, una mozione presentata dal Pd per accelerare la campagna di vaccinazione delle persone disabili ed estremamente vulnerabili. Il documento dispone che la Giunta Regionale preveda linee vaccinali dedicate ai soggetti più fragili non in carico ai reparti ospedalieri, ai disabili gravi e ai loro conviventi e caregiver. Per sostenere le persone più vulnerabili la mozione chiede, inoltre, di potenziare i vax manager e aumentare le informazioni ai medici di medicina generale che possono richiedere direttamente l’inserimento per la prenotazione delle persone sin qui escluse.
“La vaccinazione delle persone fragili è partita con alcuni, diffusi, problemi che devono essere superati prima possibile – sottolinea il capogruppo del Pd in consiglio regionale Fabio Pizzul -ora ci auguriamo che si faccia davvero tutto il possibile per immunizzare in tempi rapidi le persone fragili e chi si occupa di loro, per ridurre l’ansia e lo stress a cui sono sottoposti visto che la pandemia li sottopone a vincoli ancora più pesanti e insopportabili”.
Alla necessità di accelerare le vaccinazioni alle persone fragili si unisce quella di dare informazioni certe e univoche ai cittadini. Dalla Regione continuano ad arrivare notizie contraddittorie che non fanno che disorientare i cittadini già provati dalla pandemia. Anche questa settimana la vicepresidente Letizia Moratti ha diffuso dati sulla campagna vaccinale diversi da quelli resi noti poche ore prima dal direttore generale del welfare Giovanni Pavesi da lei stessa nominato. Letizia Moratti ha affermato che la percentuale di cittadini che dopo aver prenotato rifiuta il vaccino Astrazeneca è del 5%, mentre il direttore generale aveva dichiarato che era del 15%. “L’ennesima confusione nell’informazione – afferma il consigliere regionale e capodelegazione del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti – . Dalla Regione è necessario sentire una sola voce univoca e certa. La confusione nella comunicazione istituzionale genera incertezza e il risultato rischia di essere la mancanza di fiducia e la fuga dalle somministrazioni”.
Non stupisce, con un tale caos comunicativo,che la percentuale di adesione alla campagna vaccinale tra i 70 e i 79 anni sia bassa. Su 995 mila cittadini, fino ad oggi i prenotati sul portale di Poste per la vaccinazione sono solo 716861, il che significa che il 28% non ha aderito alla campagna vaccinale. Un numero non indifferente che rischia di non ridursi se la Regione non avvierà una campagna d’informazione e sensibilizzazione unica e chiara.

RedazioneN7ggPd

PD Regione Lombardia