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Se lo chiede Gian Mario Fragomeli dopo aver ricevuto dall’assessorato alle Infrastrutture una risposta in merito al Ponte di Brivio

FRAGOMELI (PD): “REGIONE NON HA LE CARTE DI ANAS IN MANO. MA COME FA A MONITORARE, CONTROLLARE E INFORMARE IL TERRITORIO?”

“Sono incredulo e arrabbiato dopo aver letto la risposta dell’assessorato regionale alle Infrastrutture e opere pubbliche alla mia richiesta di accesso agli atti per avere la documentazione relativa al ponte di Brivio: sostanzialmente, mi viene risposto che Regione non avrebbe nulla in mano, né una carta, né un progetto, perché tutto in capo ad Anas. Inaccettabile, sia la risposta che il suo contenuto: non possiamo credere che nessuno sappia in che cosa consista la manutenzione del ponte o che non sia chiaro come procederanno i lavori. Quindi cosa fa l’assessorato quando va ai tavoli istituzionali degli enti locali? Di cosa parla?”, è la domanda che si pone , consigliere regionale del Pd, dopo aver ricevuto dall’assessorato guidato dalla leghista Terzi una risposta che il dem considera “quanto meno stupefacente”.

“Mi viene detto letteralmente che la progettazione del Ponte di Brivio, il cronoprogramma delle lavorazioni e il quadro economico dell’opera non sono disponibili agli atti, trattandosi di un intervento manutentivo in capo ad Anas Spa, proprietario e gestore della statale 342. E viene riportata sola la risultanza di un incontro avvenuto tra Regione, Anas, Province di Bergamo e Lecco e i Comuni di Brivio e di Cisano Bergamasco: le uniche informazioni sul progetto redatto sono il costo complessivo di circa 14 milioni di euro e il fatto che consiste in interventi di rinforzo per prolungare la vita utile del ponte, oltre ai tempi di lavoro previsti, avviati dopo le Olimpiadi, di circa 15 mesi, durante i quali il ponte sarà chiuso. Ancora, su richiesta dei Comuni, Anas si è impegnata a valutare la possibilità di un collegamento ciclopedonale tra le due sponde. Altre ipotesi di un nuovo ponte non sono invece allo studio”, racconta Fragomeli, riferendo i contenuti della risposta.

 

“Insomma, solo Anas sa in che cosa consistano i lavori di manutenzione del ponte. Regione fa incontri e non acquisisce neanche gli atti. Non si sa nulla di preciso sulla ciclopedonale. La Terzi è all’oscuro di tutto. È preoccupante perché in migliaia attraversano quel ponte. Mi stupisce e mi preoccupa l’improvvisazione di Regione. Se anche a realizzare l’opera è Anas, a pagare saranno i cittadini: le istituzioni pubbliche, i comuni, le province e Regione stessa dovrebbero avere le carte, acquisire gli atti. In cosa consiste il progetto? Quali sono le problematiche? Possiamo avere delle previsioni meno raffazzonate?”, insiste il dem.

 

“Insomma, un pressapochismo che non ci aspettavamo, un modo di amministrare la cosa pubblica che mi colpisce. Se non sa cosa accade sulle strade lombarde, come fa l’assessora a lavorare? È tutto discusso verbalmente, perciò impossibile da monitorare e controllare, anche per le ricadute sugli altri enti territoriali. È quasi come se a Regione interessi poco di quello che accadrà ai cittadini lecchesi e bergamaschi con la chiusura di 15 mesi del ponte”, conclude Fragomeli.

 

Milano, 24 ottobre 2025

PD Regione Lombardia