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“Diventerà il turismo del futuro, soprattutto nella situazione in cui ci troviamo ora, ma la dotazione a bilancio sull’intero comparto dell’accessibilità alla montagna va incrementata a tutti i costi”, con questa premessa Jacopo Scandella, consigliere regionale del Pd, ha annunciato il voto favorevole dei democratici, in consiglio regionale, sul progetto di legge riguardante le Modifiche a una legge regionale del 2014 in tema di interventi a rifugi e bivacchi.

“L’escursionismo in montagna è un’attività sostenibile e sana e la fruibilità della montagna passa anche da investimenti necessari nella qualità dei sentieri e dei rifugi – ha spiegato meglio Scandella –. L’aumento della percentuale di cofinanziamento all’80% pervista dalla legge è una cosa buona, mentre le risorse sono solo un primo passo per andare incontro alle necessità di efficientamento dei rifugi e dei bivacchi lombardi”.

Cosa manca? Per il consigliere Pd è presto detto: “Servizi igienici, ampliamento degli spazi, abbattimento delle barriere architettoniche per rendere la montagna sempre più fruibile e appetibile per chiunque. E sono solo alcuni esempi di quanti interventi si possono fare”.

Per questo, il voto è stato favorevole, ma chiedendo che poi “in bilancio di assestamento si prevedano assolutamente più soldi su questo capitolo”.

Nei giorni seguenti Renato Aggio, presidente del Cai della Lombardia, in audizione in Commissione Sport, ha descritto la problematica situazione del suo sodalizio che ha dovuto annullare tutti i corsi già programmati fino al 31 dicembre e si limita a proporre alcune attività formative e culturali in forma di videoconferenza.

Aggio ha sottolineato come sia particolarmente urgente avere indicazioni riguardo la possibilità e le modalità per aprire i rifugi in montagna. Il Club alpino si sta organizzando con ozonizzatori per purificare l’aria dei locali e termometri per misurare la temperatura degli escursionisti, ma mancano ancora regole chiare. Nessun Dpcm e nessuna ordinanza regionale ha mai citato la montagna e le attività che si possono svolgere in quell’ambiente. Si è dovuto attendere il 5 maggio perché Regione Lombardia citasse in un’ordinanza sugli sport all’aperto l’escursionismo e non è escluso che sia anche una conseguenza della denuncia di Aggio in commissione.

Servirebbe, secondo il presidente, un’ordinanza specifica che precisi se l’escursionismo deve essere considerato attività motoria o sportiva e possa anche offrire chiarimenti puntuali per le altre attività da svolgere in montagna.

Alcuni comuni, in questi giorni, hanno anche chiuso i sentieri alle persone provenienti da altre province e il Soccorso Alpino lamenta la mancanza di dispositivi di protezione e materiale per la sanificazione dopo gli interventi di soccorso.

Insomma, è stata la triste conclusione del presidente del Cai, la montagna e chi la frequenta si sentono abbandonati dalle istituzioni.

RedazioneN7ggPd507

PD Regione Lombardia