Milano Serravalle SpA è oggi di proprietà all’82% di FNM, la società partecipata di Regione Lombardia che si occupa principalmente della mobilità su ferro, della rete delle Nord e dei treni di Trenord. Dalla fine di luglio, con un’operazione concertata con i vertici della Regione, azionista di maggioranza, FNM è entrata prepotentemente anche nel mondo autostradale, acquisendo dalla Regione il 77% di Milano Serravalle, società che gestisce le tangenziali di Milano e la A7, da cui prende il nome. Ma non è finita qui, perché il giorno immediatamente successivo al via libera del Consiglio regionale all’operazione, FNM acquisisce anche i tre pacchetti, facenti capo al gruppo Gavio, pari ad un altro 13,6%. La cosa curiosa, emersa giovedì mattina durante un’audizione chiesta dal Pd davanti alle commissioni bilancio e trasporti, è il prezzo corrisposto per questa ulteriore quota: nonostante non fosse decisivo per il controllo, viene pagato 3,50 euro per azione, la stessa cifra pagata alla Regione per avere il 77%. E quanto aveva pagato, la Regione, le quote del Comune di Milano? Le voleva pagare 2,29 euro, ma sono diventate 2,70 dopo che Palazzo Marino aveva chiesto l’intervento del tribunale. Perché questa differenza? Che cosa giustifica il prezzo corrisposto alle società private? Queste domande sono state poste giovedì mattina al presidente di FNM Andrea Gibelli e al suo delegato per l’operazione Giuseppe Bonomi, durante le audizioni delle commissioni bilancio e trasporti, dai consiglieri Pd Raffaele Straniero e Pietro Bussolati, senza ottenere risposte. Occorrerà andare a fondo.
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