Gli ospedali del varesotto sono abbandonati dalla Regione mentre dovrebbero essere potenziati. A lanciare l’allarme, nel corso della discussione fiume sulla riforma della sanità che si sta tenendo in questi giorni in aula, è il consigliere regionale e capodelegazione del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti, che ha presentato nove ordini del giorno , uno per ogni struttura, fatta eccezione per Cuasso al Monte per cui la Regione ha presentato un progetto di rilancio. Sarà invece presentato nei prossimi giorni un ordine del giorno relativo all’ospedale Del Ponte per il quale si è ventilata la possibilità di trasformazione in Irccs. Nel documento si chiederà conto della fondatezza dell’ipotesi e dell’iter della domanda
“Abbiamo presentato- afferma Astuti- con grandissima preoccupazione questi ordini del giorno perché la loro condizione peggiora di anno in anno e la Regione non accenna in nessun modo a cambiare la rotta, mentre non c’è un solo nodo della rete ospedaliera della provincia di Varese che non sia in grande difficoltà”.
“Alcuni- attacca Astuti- Saronno, Angera, Luino, Tradate e Somma Lombardo, sono stati fortemente depotenziati. I reparti sono stati sguarniti, mancano i medici, specie gli anestesisti- rianimatori, senza i quali non è possibile tenere aperte le chirurgie e i pronto soccorso. Sempre più spesso i medici fuggono negli ospedali di altre province intravedendo un futuro di dismissione delle strutture in cui operano attualmente. In alcuni casi gli strumenti per la diagnostica sono da rinnovare come a Cittiglio e a Tradate. Critica la situazione degli ospedali di Busto Arsizio e Gallarate che, da ormai troppi anni sono in attesa dell’ospedale unico, su cui auspichiamo sia presa una decisione al più presto. Entrambi stanno perdendo risorse umane e attrattività per i pazienti”.
“Un quadro sconfortante- continua Astuti- che comporta pesanti disagi per i cittadini, spesso costretti a rivolgersi a strutture lontane da casa. Basti pensare agli ospedali di Angera e Luino che sono da anni depotenziati, mentre sono essenziali per la zona del Verbano. Per ciascuna delle strutture della provincia chiediamo interventi mirati, volti a salvarne la funzione. La Regione si riempie la bocca dell’eccellenza della propria rete ospedaliera ma questo non vale per le strutture periferiche, pur di vitale importanza per il territorio”.
Ecco cosa chiedono nello specifico gli ordini del giorno:
Ospedale di Circolo di Varese:
A Varese, come purtroppo in molti altri centri della regione, mancano centri adeguati ad accogliere pazienti reduci da interventi per traumi maggiori o lesioni celebrali, spesso giovani, che richiedono una lunga riabilitazione. Per questo chiediamo di realizzare all’ospedale di Varese una nuova struttura di medicina riabilitativa, per la presa in carico dei pazienti in tutti i bisogni di cura, dalla fase sub intensiva post acuta, al ricovero ordinario. Realizzare la struttura nell’ospedale consentirebbe di utilizzare le diverse competenze specialistiche presenti, dalla neurologia all’urologia, spesso necessari alla cura dei pazienti in riabilitazione.
Ospedale di Gallarate
Da anni i servizi sono in continua dismissione, sono state chiuse sei specialità, non perché sia mancata la richiesta ma per logiche organizzative e per l’attesa dell’ospedale unico. Chiediamo di tornare a valorizzare il presidio, rispristinando la riabilitazione, gli ambulatori neurologici, la pediatria, mantenendo inalterati i posti letto nei reparti attivi. Necessario risolvere la criticità del pronto soccorso, il cui funzionamento ad oggi è garantito dai medici specialisti dei reparti, compresi cardiologi e neurologi, costretti a lavorare in condizioni pesanti e sottratti al reparto di competenza che inevitabilmente è depotenziato.
A Gallarate deve, inoltre, restare un presidio ospedaliero che ospiti i pazienti fragili, (come persone con patologie croniche, disabilità o quadri clinici complessi) li accompagni nella cura e nel rientro in famiglia (dimissione protetta), affiancato da un’offerta territoriale che garantisca la medicina di prossimità alle persone, nelle case e nei quartieri, con servizi di prevenzione e tutela della salute.
Ospedale di Busto Arsizio
Ha una struttura obsoleta, che fatica a garantire i servizi necessari al territorio e ha un Pronto soccorso del tutto inadeguato. Questo perché vive da anni nell’attesa di una decisione sull’ospedale unico. La mancanza di una decisione sulle strutture di Busto Arsizio e Gallarate blocca qualsiasi progetto volto al futuro. Per questo auspichiamo che sia presa al più presto una decisione in merito.
Ospedale di Tradate
Ha visto un altissimo numero di dimissioni tra i medici. Chiediamo il suo rafforzamento, a partire dal potenziamento del servizio di elettroencefalografia, oltre che per la patologia epilettica anche per i disturbi del sonno. Da potenziare anche i reparti di diabetologia, fisiatria, dietologia, otorinolaringoiatria, gastroentorologia. Necessario un intervento al Pronto soccorso che è in pessime condizioni.
Ospedale di Saronno
Depotenziato nel corso degli anni, con una gravissima mancanza di personale sanitario, soprattutto di anestesisti, rischia, come abbiamo denunciato più volte, di avviarsi alla chiusura, questo nonostante sia un ospedale fondamentale per il territorio, situato all’incrocio di quattro province, Varese, Milano, Como e Monza e Brianza. In suo difesa sono scesi in campo con forza il sindaco e un comitato di cittadini ma ad oggi non se ne conosce la sorte.
Per l’ospedale di Saronno chiediamo innanzitutto di stanziare i 21 milioni di euro già approvati dal Consiglio Regionale nel 2019, di definire un Piano di rilancio che ne ripristini le funzioni, i servizi, gli ambulatori presenti nel periodo pre-pandemia, garantendo nel contempo l’assunzione o il trasferimento di personale adeguato.
Essenziale è destinare al reparto Terapia Intensiva il numero di medici e di personale sanitario necessari alla sua attività.
Ospedale di Somma lombardo
Il rischio di depotenziamento è serissimo, anche in considerazione del fatto che a Somma Lombardo sono stati previsti due ospedali di comunità, il che fa pensare che si rinunci ad investire sull’ospedale. Noi chiediamo invece che sia rafforzato il ruolo di ospedale territoriale e per questo siano stanziate le risorse in attrezzature e infrastrutture per mantenere attive le attività chirurgiche e quelle ad esse collegate.
Ospedale di Angera
Chiediamo di chiarire quale sarà il suo ruolo, tenendo presente la sua storia e riconoscendo la centralità per l’area del medio e basso Verbano. Necessario rafforzare con investimenti puntuali l’attività poliambulatoriale diagnostica, abbattere i tempi d’attesa delle visite di cardiologia, chirurgia vascolare, urologia, ginecologia, pediatria e del settore diagnostico di mammografia ed ecografia. Oggi i cittadini sono di fatto costretti a rivolgersi alle strutture private dato lo stato delle liste d’attesa. Indispensabile rafforzare il Pronto Soccorso e garantire la rete dell’emergenza che possa contare su un’auto medica e personale qualificato anche per i bambini.
Ospedale di Luino
Vive grandi difficoltà. Per affrontarle chiediamo di migliorare i servizi diagnostici in supporto del Pronto soccorso.
Ospedale di Cittiglio
Ha diverse aree dismesse e da tempo è in atto il tentativo di tagliare i servizi. Chiediamo di mantenere tutti i reparti operativi, ammodernare la radiologia anche alla luce del fatto che riesce a mantenere dei tempi d’attesa brevi, trovare fondi per istituire una camera iperbarica (importante in una zona dove sono frequenti le immersioni e per aiutare i pazienti diabetici nelle loro terapia).
Milano, 19 novembre 2021