Approvato in Regione il bilancio preventivo per il prossimo triennio
Poche idee e nessuna reale prospettiva di crescita e sviluppo. Questo, in sintesi, ciò che emerge dal bilancio di Regione Lombardia per il 2020, approvato dal consiglio regionale con voto contrario del Pd e degli altri gruppi di minoranza.
“Nonostante le ingenti risorse garantite dal Governo nazionale, Regione Lombardia si è limitata una volta ancora a gestire l’ordinaria amministrazione – commenta Fabio Pizzul, capogruppo dem –. Da Roma sono arrivati più di 800 milioni di euro per gli investimenti e oltre 300mila per la spesa corrente, ma l’amministrazione lombarda non ha fatto una piega, limitandosi a proporre un bilancio tecnicamente inappuntabile, ma politicamente del tutto inadeguato per una regione che attendeva una spinta per lo sviluppo e l’innovazione”.
Nel dibattito, il Pd ha sottolineato come la Lombardia stia continuamente perdendo terreno rispetto ad altre regioni europee e italiane in ordine alla competitività e alla capacità di dare risposte credibili alle esigenze dei cittadini: le lista d’attesa in sanità e i problemi del trasporto ferroviario regionale non sono che le più evidenti tra le tante situazioni problematiche che colpiscono quotidianamente i lombardi.
“Il presidente Fontana si è vantato di non aver aumentato le tasse e ha ribadito come la Lombardia sia una regione efficiente e ben gestita, ma fa finta di non vedere i problemi dei trasporti, le fatiche delle imprese e i problemi del servizio sanitario – continua il capogruppo –. Ci sono diverse realtà territoriali, prima fra tutte Milano, che corrono e crescono in qualità della vita e servizi, ma la Regione pare frenare e non sempre collabora”.
Non sono mancate proposte puntuali dei dem per riaccendere la Lombardia di fronte al grigiore dell’attuale amministrazione. Sul versante sanitario, il Pd ha chiesto l’effettiva attivazione di un Presst, un presidio sociosanitario per ogni ambito territoriale, perché i cittadini possano trovare una vera casa della salute vicino a loro, ma nessuno degli emendamenti è stato accolto.
Anche la richiesta di finanziare dal 2020 i progetti per il prolungamento delle metropolitane 2 e 4 di Milano non è stata accolta: la maggioranza ha preferito appostare risorse solo dal 2022.
“Evidentemente, i pendolari possono attendere”, constata laconicamente Pizzul.
Redazione NovitàSettegiorniPD489