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LEGGE SANITARIA REGIONALE. FORATTINI: “I SINDACI COSTRETTI A PARTECIPARE A 5 DIVERSE ASSEMBLEE. TRIONFO DELLA BUROCRAZIA E POCA CONCRETEZZA PER LA SANITA’ TERRITORIALE”

“Pur di non ammettere di aver commesso un enorme errore mantenendo le Ats in tutta la loro inutilità, Regione Lombardia rifiuta di ascoltare i Sindaci e gli amministratori locali e crea una cacofonia di sovrastrutture per la gestione della sanità di territorio, con compiti simili o quasi e confini poco chiari. Con queste premesse, la sanità territoriale impostata attraverso la nuova legge regionale sarà un grande caos governato dalla burocrazia. Per i Sindaci, che dovranno partecipare a distretti, tavoli, assemblee e commissioni a non finire, sarà praticamente impossibile lavorare bene. Ancora una volta la dimostrazione che Regione Lombardia non conosce il territorio e non tiene in considerazione le esigenze delle amministrazioni locali”.

E’ questo il parere di Antonella Forattini, consigliera regionale del Pd dopo che, oggi, nella seduta della Commissione Sanità di Regione Lombardia, si sono votate le regole di funzionamento degli enti di rappresentanza dei Sindaci nella aziende sanitarie pubbliche.

“Ho portato in Commissione le istanze degli amministratori locali, espresse attraverso le osservazioni presentate dall’Anci e dagli organi di rappresentanza delle Province lombarde e raccolte, quindi, negli emendamenti firmati dal Pd.

Emendamenti che sono stati bocciati, con la solita ottusità e il consueto rifiuto di ammettere di aver sbagliato; questa volta in particolare l’errore è stato non cancellare le inutili Ats, le cui competenze potevano tranquillamente essere assorbite dalle Asst visto che sono state comunque svuotate di funzioni. Così, ora i Sindaci saranno obbligati a partecipare ad almeno cinque assemblee, tra Distretti Sanitari, Ats e Piani di Zona, con inutili sovrapposizioni e perdite di tempo. Nelle nostre proposte chiedevamo che, almeno, queste sovrastrutture potessero interfacciarsi e coordinarsi, ma ci è stato negato. Un coinvolgimento degli enti locali, quindi, soltanto di facciata mentre sarà molto difficile che questi organismi riescano a lavorare con efficacia e ad arrivare a un’adeguata programmazione dei servizi socio-sanitari.

A questo si aggiunge il problema di un generale ritardo sull’attuazione della nuova legge sanitaria, come ammesso dalla stessa vice presidente Moratti, in Consiglio Regionale, in risposta al question time presentato dal Pd. La legge individua, per l’anno in corso, alcune scadenze indispensabili come l’istituzione dei distretti e le nomine dei relativi direttori da parte delle Asst, che doveva avvenire entro il 28 marzo scorso. Invece, ancora nulla. Mancano requisiti, criteri e nomina dei direttori di Distretto, figure cardine per la sanità regionale.

Restano, quindi, ritardi, accavallamenti di sovrastrutture senza senso e l’impressione che, se questo è il modo con cui intende organizzarla, forse il centrodestra in Regione Lombardia non crede affatto nell’importanza della sanità territoriale, ma si adegua pur di accaparrarsi i fondi del Pnrr”.

Milano, 15 giugno 2022

PD Regione Lombardia