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PANEL 5 Con Samuele Astuti 📍L’impatto dell’intelligenza artificiale nella sanità di oggi e di domani – interventi di: Stefano Denicolai, Annarosa Farina, Alezzandra, Mazzucco, Dario Seghezzi, Emanuela Zanieone  ▶️ Video del panel 

 

 

L’impatto dell’intelligenza artificiale nella sanità di oggi e di domani

Panel coordinato dal consigliere regionale Samuele Astuti▶️ il video dell’intervento

Stefano Denicolai, professore dell’Università di Pavia e presidente del Centro di ricerca sull’innovazione trasformativa ▶️ il video dell’intervento 📍le slide

Alessandra Mazzucco, Client Partner Public Sector Reply ▶️il video dell’intervento

Annarosa Farina, Chief Digital Officer Gruppo IEO Monzino ▶️ il video dell’intervento

Dario Seghezzi, CEO di Custodi Healthcare Group ▶️ il video dell’intervento 📍le slide 

Emanuela Zanleone, Project Manager Office di Eudata Srl Sb ▶️ il video dell’intervento

Più salute e più efficienza: con l’intelligenza artificiale si può. Quindi si deve. La politica deve cogliere le opportunità di questa grande rivoluzione che sta già producendo effetti tangibili. Di questo si è parlato sabato nel panel condotto da Samuele Astuti, nella sala Azzurra della fondazione Giangiacomo Feltrinelli il pomeriggio di venerdì 14 marzo 2025, durante la seconda edizione della conferenza regionale del Pd “La Salute è un Diritto”.

Ad aprire la discussione su “L’impatto dell’intelligenza artificiale nella sanità di oggi e di domani” – questo il titolo dell’incontro – il professor Stefano Denicolai, coordinatore dell’ITIR, Institute of transformative innovation research dell’università di Pavia, che ha indicato subito la portata dell’impatto di questo tipo di innovazione: la sperimentazione dei farmaci completata in tempi ridotti del 40%, accuratezza delle diagnosi aumentata, perfino costi ridotti in modo sensibile a parità di esiti di salute. Non fantascienza, realtà già asseverata da riviste scientifiche. Ma per Denicolai non c’è competizione tra uomo e macchina, il futuro è la sinergia, è creare Ironman, ma non l’eroe della Marvel, l’intelligenza aumentata in medicina che può fare meraviglie.
Un esempio concreto lo hanno dato Alessandra Mazzucco, client partner di Reply, e Annarosa Farina, direttrice dei sistemi informativi IEO e Monzino. La loro collaborazione ha dato vita a una sinergia sull’analisi dei big data al servizio della diagnostica. Partiti con il Covid, quando la pagina dei medici era ancora in bianco, un software chiamato Alfabeto, capace di analizzare dati sparsi e disorganizzati, è stato di supporto sulle decisioni da assumere. Quell’esperienza è cresciuta e oggi l’intelligenza artificiale tratta grandissime moli di dati e le sistematizza, trova le corrispondenze e le correlazioni, e aiuta i ricercatori a capire i meccanismi delle malattie e a selezionare la miglior cura, migliorando e allungando di mesi la vita a persone con patologie molto gravi. Si cura meglio, si aumenta l’appropriatezza delle cure, si migliorano i modelli predittivi e, di conseguenza, su usano anche meglio le risorse.
Già, le risorse in sanità sono per definizione scarse. Risparmiarle e utilizzarle al meglio è fondamentale. Di gestione degli ospedali ha parlato Dario Seghezzi, Ceo di Custodi Healthcare Group, che si occupa di programmazione e health technology assessment. Due esempi: come ottimizzare l’utilizzo della sala operatoria? Combinando tutti i dati a disposizione, anche quelli che non ti aspetti, come la convocazione di scioperi che possono far tardare un paziente e determinare ritardi a cascata. E poi l’acquisto di apparecchiature, che a volte può addirittura diventare controproducente per i tempi di attesa. L’AI può valutare i dati e spiegare perché.
Ultimo caso portato all’attenzione della platea è quello di Convy.ai, un chatbot di Eudata, illustrato dalla project manager dell’azienda Emanuela Zanleone, insieme al prompt Engineer Domenico De Palma. Il software, in questo caso, raccoglie dalla voce dei soccorritori, quindi del personale dell’ambulanza, una serie di dati sulla persona soccorsa e sulle prime cure prestate, e questi verranno trasferiti ai medici dell’ospedale al momento del ricovero, saltando passaggi di consegne magari imprecisi o carenti.
Insomma, il cambiamento è in atto, le applicazioni già ci sono, ma sta alla politica capire che l’innovazione in sanità è una chiave per curare meglio e per ridurre costi e tempi di attesa

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PD Regione Lombardia