“Bocciando la nostra mozione, di fatto la Giunta Fontana lascia soli studenti e personale scolastico dicendo loro che non vuole assegnare presidi sanitari alle scuole per controllare, prevenire e monitorare la situazione. Proprio ora che dobbiamo garantire la massima attenzione affinché le scuole ripartano in sicurezza”, è il commento di Paola Bocci, consigliera regionale del Pd, e prima firmataria della mozione respinta dalla maggioranza sul tema della vigilanza sanitaria a scuola.
L’atto impegnava la Giunta “a destinare personale sanitario come presidio scolastico Sars-CoV-2 in ogni singola sede di struttura scolastica e nei servizi educativi dell’infanzia della regione, in modo che a interfacciarsi con il Dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria delle Ats e a gestire i protocolli sanitari sia personale altamente qualificato, al quale assegnare anche attività di prevenzione ed educazione sanitaria nelle scuole, e a predisporre un piano di vaccinazione antinfluenzale stagionale per tutto il personale scolastico e per tutti gli alunni della Lombardia”.
Oltre tutto, secondo Bocci, una decisione del centrodestra che va contro se stesso: “Nella legge regionale n. 33 del 2009 in materia di sanità, a proposito di medicina scolastica, si dice che le Ats devono assicurare la prevenzione collettiva nelle scuole di ogni ordine e grado soprattutto quando sussistono esigenze di sanità pubblica. E nel 2016 è proprio la Lega, con un ordine del giorno votato all’unanimità dal consiglio regionale, a chiedere di reintrodurre il medico nelle scuole, impegnando la Giunta ad attivare «in via sperimentale un percorso di promozione della salute istituendo la figura del medico scolastico di primo presidio presso i plessi scolastici dell’area della città metropolitana di Milano». All’epoca, la risposta scontata delle Asl fu che non c’erano i soldi”.
La consigliera Pd si fa portavoce anche dei timori dei presidi: “Per l’avvio dell’anno scolastico in sicurezza dicono a chiare lettere che è necessario ripristinare la figura del medico scolastico e dell’équipe psicopedagogica. Il presidio igienico-sanitario svolgerebbe un’importante funzione diagnostico-preventiva ed è quindi da considerarsi oggi più che mai fondamentale, così come garantire agli studenti, soprattutto più piccoli, vaccinazioni antinfluenzali, accompagnate da una diffusa campagna di sensibilizzazione”.
Infine, la Bocci fa una proposta, proprio indirizzata a coprire la questione dei costi: “Potremmo trovare le risorse per la medicina scolastica nel Mes e nel Recovery Fund, come il Partito democratico sta dicendo da tempo e Regione Lombardia, anziché lamentarsi della mancanza di soldi, potrebbe seguirci in questa direzione”.
Milano, 9 settembre 2020