I motivi della limitazione vanno fatti risalire al novembre del 2015 quando ad accorgersi che i parchi lombardi non avrebbero potuto tendere la mano ai profughi, erano stati i consiglieri Pd bergamaschi: all’epoca Regione Lombardia aveva ventilato la possibilità di rimodulare i contributi al Parco dei Colli di Bergamo che, in quelle settimane, aveva ospitato, in un suo edificio, per breve tempo, un piccolo gruppo di profughi, per altro su richiesta della Prefettura. Ma una mozione del Pd, passata a voto segreto, aveva costretto l’allora assessora all’Ambiente Terzi, oggi delegata ai Trasporti, a fare marcia indietro. Tuttavia, lei stessa aveva dichiarato pubblicamente che in qualche modo quella limitazione sarebbe stata reinserita nelle misure regionali.
“Adesso, infatti, a quanto ci risulta e ci è stato segnalato, esiste una direttiva che impedisce a qualunque parco, che ne ha la possibilità, di ospitare profughi, quindi anche i cittadini ucraini, a meno di non accettare di essere penalizzati rispetto ai fondi – ribadiscono Pizzul e Straniero –. Quindi, per una questione di principio ideologico per noi sbagliato, quella decisione non permette a persone che scappano dall’inferno di essere accolte e aiutate laddove il posto per loro ci sarebbe”.
Dunque, gli esponenti dem chiederanno quanto prima spiegazioni, ma intanto, oltre alla ricerca di disponibilità negli alberghi, invitano “la Giunta regionale a modificare quanto prima la direttiva, altrimenti si rischia che, per bloccare alcune persone non gradite al centrodestra, oggi non si possa dare una mano a una popolazione verso cui anche la maggioranza vorrebbe offrire il proprio aiuto”.
Milano, 15 marzo 2022