“La regola della deroga o la deroga come regola. Non è un gioco di parole purtroppo, ma una attitudine ormai consueta di questa maggioranza che governa la Regione Lombardia e che ogni volta che si presenta un problema lo affronta attraverso regolamenti e leggi che però non vengono applicati quando servono. E’ successo per il consumo di suolo e succede oggi per l’invarianza idraulica”.
Lo dice il consigliere regionale del PD Matteo Piloni, a margine della seduta di commissione in cui sono state approvate le modifiche al regolamento regionale sui criteri e i metodi per il rispetto del principio dell’invarianza idraulica ed idrologica, quel principio secondo il quale, per conservare il delicato equilibrio idraulico del territorio, la portata e il volume delle acque di pioggia scaricati nei corpi ricettori devono rimanere i medesimi anche dopo gli interventi di ristrutturazione edilizia e le nuove costruzioni.
“Un atto dovuto che, così com’era stato presentato dalla giunta e affrontato in commissione la scorsa settimana, avremmo votato senza problemi, ma che nella seduta di oggi è stato modificato prevedendo una deroga totale al 31 dicembre 2019 per l’ampliamento degli immobili” dice Piloni spiegando così il motivo dell’astensione del suo gruppo.
“Nella versione precedente del documento – aggiunge – erano infatti previsti due step: uno da qui al 31 dicembre 2019 e l’altro al primo gennaio 2020. Una proposta che consentiva di accompagnare le norme dell’invarianza idraulica, soprattutto nei confronti dei comuni e che avrebbe permesso di affrontare per tempo le eventuali difficoltà”.
“Invece la maggioranza ha preferito derogare l’attuazione del regolamento relativa agli ampliamenti e le ristrutturazioni degli immobili al 31 dicembre 2019, di fatto rimandando l’applicazione della nuova norma e rinunciando ad accompagnare il processo di un regolamento complicato, ma determinante per gli interventi idrologici dei nostri territori” conclude Piloni.
L’ultima parola spetterà comunque alla giunta che deciderà se ratificare queste proposte di modifica contenute nel parere rilasciato dalle commissioni Ambiente e Territorio. Tra un anno e mezzo è previsto un monitoraggio che servirà ad applicare poi eventuali correttivi.
Milano, 4 aprile 2019