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Roberta Vallacchi commenta la notizia del protocollo d’intesa tra la Regione e il comando dei Carabinieri per la tutela della salute per le attività di controllo finalizzate al contenimento dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie in Lombardia.

VALLACCHI (PD): “IL CENTRODESTRA HA SMANTELLATO LA SANITÀ LOMBARDA, MA ORA CHIAMA I CARABINIERI”

 

“Nel giorno in cui l’Osservatorio Gimbe, nel suo monitoraggio sul Servizio sanitario nazionale sull’attuazione della Missione Salute del Pnrr, rende noto che la riforma dell’assistenza territoriale arranca e solo il 2,7% delle Case della comunità è pienamente operativo, con la Lombardia che supera appena il 50% di strutture con almeno un servizio dichiarato attivo, Fontana e la sua Giunta si rivolgono ai Carabinieri del Nas. Incredibile”, lo dice Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd, che commenta la notizia del protocollo d’intesa tra la Regione e il comando dei Carabinieri per la tutela della salute per le attività di controllo finalizzate al contenimento dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie in Lombardia.

“Il centrodestra governa da 30 anni questa regione. Ha smantellato la prevenzione che riduce le malattie e di conseguenza la necessità di cure, tagliando risorse umane ed economiche. Ha impoverito la sanità pubblica e quella territoriale e ora, lo certifica Gimbe anche se lo sappiamo più che bene, non è in grado di far decollare le Case di comunità. Non riesce a realizzare il Cup unico, che noi chiediamo da tempo, con anche la disponibilità delle agende del privato convenzionato che aiuterebbe moltissimo per le liste d’attesa. Spinge in questo modo a ricorrere al privato, costringendo le persone a pagare se si vogliono curare, sempre che possano farlo. Mancano i medici di base per cui i cittadini perdono il primo riferimento per l’accesso alle cure. E cosa fa? Chiama i carabinieri. Ma dovrebbero chiamarli i lombardi ogni volta che non trovano risposte, che non riescono ad avere un appuntamento per una visita o un esame prima di un paio di anni, che si trovano a dover pagare di tasca propria per potersi curare. E dovrebbero chiamarli tutti coloro che non hanno i soldi e non possono accedere alle cure”, incalza Vallacchi.

 

“Tra l’altro, fino a ieri Giunta e maggioranza dicevano di avere fatto tutto bene, che pure il Governo aveva copiato la Lombardia nel suo decreto per combattere le liste d’attesa. Ora la sorpresa: si rivolgono alle forze dell’ordine per controllare chi stia facendo il furbo. Con questo protocollo Fontana ammette che in Giunta non sanno che pesci prendere e che i tempi di attesa sono in peggioramento. La soluzione è che i carabinieri verifichino nei reparti degli ospedali se le agende sono aperte e dai medici di medicina generale se fanno prescrizioni in eccesso. È una incredibile ammissione di debolezza, di incapacità di controllare il servizio sanitario lombardo la cui organizzazione, definita dalle leggi sulla sanità del centrodestra, è evidente che non funziona. Ed è un’accusa all’assessore al Welfare Bertolaso di non avere raggiunto i risultati attesi, gettando inoltre un’ombra generalizzata sul personale sanitario che certamente non può essere considerato responsabile di una situazione che, ribadisco, fa capo a chi governa la Regione da 30 anni”, conclude la consigliera Pd.

 

Milano, 6 maggio 2025

 

PD Regione Lombardia