“È vergognoso e impensabile che si proceda con una decurtazione di un diritto acquisito dei lavoratori, nel nome di una redistribuzione interna che sa tanto di discriminazione”, sono lapidari Samuele Astuti e Angelo Orsenigo, consiglieri regionali del Pd, a proposito della decisione del Governo svizzero di instradare un provvedimento che adegua gli assegni familiari al potere d’acquisto.
“È evidente che i nostri frontalieri andrebbero a perderci e, se il calcolo di 100 euro in meno è corretto, poco o tanto che incida sul loro stipendio, a seconda della categoria professionale, è palesemente un’ingiustizia: lavorano allo stesso modo e le stesse ore dei colleghi che sono svizzeri o risiedono oltre confine – continuano i due esponenti del Pd –. Siamo fermamente contrari a questo genere di decisioni unilaterali. Chiederemo, perciò, alla Commissione speciale rapporti tra Lombardia e Confederazione svizzera di mettere all’ordine del giorno il tema con urgenza”.
E per esemplificare, Astuti e Orsenigo spiegano che “è come se noi pretendessimo di alzare i prezzi dei prodotti dei nostri supermercati dove i ticinesi vengono a fare la spesa, solo per loro e in base al fatto che guadagnano più degli italiani”.
Milano, 26 novembre 2019