“Per noi i frontalieri sono una risorsa molto importante, ma il Canton Ticino ci ha detto chiaramente che se non si riuscirà a chiudere l’accordo con la Svizzera, il rischio è che venga disdetto unilateralmente, con tutte le conseguenze del caso, e che ci venga anche chiesta una compensazione finanziaria di milioni di franchi”, lo fa sapere Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd e segretario della Commissione speciale rapporti tra Lombardia e Confederazione elvetica, al termine dell’incontro tenutosi questo pomeriggio, a Palazzo Pirelli, a Milano, tra il consiglio regionale lombardo e una delegazione dell’ufficio presidenziale del Gran consiglio della Repubblica e Cantone Ticino.
“Abbiamo affrontato tutti i temi in un botta e risposta di confronto molto costruttivo – fa sapere il consigliere dem –. Anche rispetto al passato, ci è sembrato che la volontà di collaborare sia vera e sentita, ma purtroppo i problemi, anche grossi, non mancano”. A cominciare, appunto, dal rinnovo dell’accordo, su cui è intervenuto Orsenigo: “Il presidente del Gran consiglio ci ha fatto sapere che se non si arriva al dunque, esiste, da parte svizzera, un piano B: sul tavolo delle istituzioni giacciono una petizione, sottoscritta da 10mila cittadini, e una mozione per chiedere la disdetta unilaterale dell’accordo del ’74, che sarebbe deleteria per i frontalieri, e contestualmente per chiedere una compensazione finanziaria per gli anni persi che si calcola in 12milioni di franchi”.
Per il consigliere Pd “i nostri 65mila lavoratori vengono prima di tutto, perché rappresentano una risorsa per i territori di confine, ma soprattutto per il Canton Ticino. E questo è stato assolutamente riconosciuto dal Gran consiglio. Tuttavia, la volontà oltre confine è altra e va gestita e affrontata con il minor danno possibile per i nostri concittadini”.
Altro tema caldo, Campione d’Italia: “Ho ringraziato le autorità ticinesi per quanto hanno fatto fino a oggi per la nostra exclave, che non è mai stata abbandonata, e ricordato le audizioni in Commissione – riassume Orsenigo –. Ho anche rivelato loro che la relazione del commissario Bruschi individua tre soluzioni: intervento pubblico, misto pubblico-privato e solo privato. Quest’ultima, per tempi e natura delle risorse, davvero ingenti, sembra essere la migliore. Come Pd stiamo sollecitando i nostri rappresentanti a livello nazionale affinché la vicenda si affronti quanto prima. La situazione è drammatica, le risorse stanno finendo e i cittadini sono in grave difficoltà. Oltre tutto, il presidente ticinese ci ha fatto sapere che gli operatori privati rischiano di interrompere i servizi erogati, se non avranno garanzia che rientreranno dei soldi”.
Milano, 2 ottobre 2019