FINE VITA, COMINELLI (PD): IN ATTESA DEL PARLAMENTO LA LOMBARDIA DEVE INTERVENIRE PER TUTELARE PAZIENTI E OPERATORI SANITARI
“In attesa che il Parlamento legiferi la Lombardia deve intervenire per tutelare pazienti e operatori sanitari”. A chiederlo, a seguito dell’informativa sul fine vita tenuta oggi in aula dal presidente Fontana, è la consigliera regionale del Pd Miriam Cominelli. “La sentenza della Corte costituzionale sul fine vita- afferma Cominelli- è legge e, come tale, che piaccia o no, va applicata. E noi, con la proposta di legge Coscioni, migliorata con diversi emendamenti, volevamo proprio questo: dare risposta a tutte le persone che chiedono di applicare la sentenza della Corte. Una proposta di legge che non definiva nessun principio nuovo, ma stabiliva solo tempi e procedure del suicidio medicalmente assistito, competenze che spettano, come ha anche sottolineato la stessa sentenza della Corte, al Servizio sanitario nazionale, gestito dalle Regioni”.
“Il testo- sottolinea ancora Cominelli- non prevedeva nessun obbligo per il singolo medico di fornire la prestazione. Anzi proprio un nostro emendamento ne tutelava la libertà di coscienza, come fa anche la legge 194, pur prevedendo il diritto alla prestazione”.
“Non si può- attacca ancora Cominelli- eludere il problema dell’applicazione della sentenza, negando la competenza regionale, che esiste. Se non fosse stato dato seguito alla richiesta avanzata da una donna nei mesi scorsi, la Regione avrebbe potuto essere condannata, come era già successo in occasione del caso di Eluana Englaro. E non si può negare il dovere di fornire il farmaco, che è competenza esclusiva delle farmacie ospedaliere. Negarlo significa aprire al mercato nero”.
“La realtà dei fatti obbligava – conclude Cominelli-la Regione a dare seguito alla richiesta della donna che ha chiesto di applicare la sentenza. Ma ora è necessario, in attesa di una norma nazionale, che la Regione intervenga, regolamentando le procedure a tutela di chi fa richiesta del suicidio medicalmente assistito e degli operatori sanitari. Ognuno ha diritto di scegliere come affrontare la sofferenza estrema”.
Milano, 11 marzo 2025