“Siamo tornati al punto di partenza e questo ci lascia sgomenti”, commenta così Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd, l’annullamento con rinvio delle condanne di alcuni dirigenti ex Fibronit per circa 200 decessi causati dall’amianto prodotto dall’impianto di Broni che erano state decise dalla Corte di Appello di Milano nel marzo del 2019.
“Le condanne comminate lo scorso anno avevano un significato importantissimo – spiega Villani –. Stavano a indicare l’esistenza di responsabilità precise per le morti di tanti lavoratori e cittadini pavesi e che non era vana la speranza di coloro che da anni si battevano, e tutt’ora si battono, per il riconoscimento delle responsabilità per i decessi causati dall’amianto”.
Il consigliere Pd prosegue: “Pur rispettando la sentenza della Corte di Cassazione e in attesa di leggerne le motivazioni, credo di esprimere un sentimento comune nel dire che non è un bel segnale per quanti si battono per il danno subito e per la salvaguardia del proprio territorio e del proprio futuro. La Lombardia è la regione che ha pagato il prezzo più alto in termini di vittime da esposizione all’amianto e oggi ci troviamo a risalire la china dell’impegno e della sacrosanta richiesta delle famiglie di un riconoscimento delle responsabilità. Con le famiglie lo sanno le istituzioni e le associazioni che da anni si battono con loro per vedere riconosciuto questo diritto. Prime fra tutte il Comune di Broni e l’Aiea, l’Associazione italiana esposti amianto, che da sempre combattono con la caparbietà di chi sta dalla parte della ragione”.
Milano, 30 ottobre 2020