Perché l’assessorato regionale all’Agricoltura vuole riportare in capo a sé le funzioni di Ersaf? A che scopo questo nuovo accentramento? Sono le domande che Matteo Piloni e Gigi Ponti, consiglieri regionali del Pd, hanno posto all’assessore leghista Rolfi. “Ci ha risposto in sostanza dicendo che l’obiettivo è un miglioramento, una semplificazione, ma l’idea che sia un modo per riaccentrare alcune funzioni non ce l’ha tolta dalla testa”, commentano alla fine Piloni e Ponti.
Ersaf è un cosiddetto ente strumentale di Regione Lombardia e ha il compito di svolgere attività tecniche e promozionali per lo sviluppo dei settori agricolo e forestale e per il territorio rurale. Si occupa, dunque, di formazione specialistica, assistenza tecnica, innovazione tecnologica, competitività delle aziende, ricerca e servizi innovativi. Per quanto riguarda il settore forestale e il territorio rurale, segue la gestione e la valorizzazione del demanio forestale regionale e le attività vivaistiche e di sostegno della biodiversità, il servizio fitosanitario regionale, l’agroambiente, l’agrometeorologia, la valorizzazione e la protezione della fauna selvatica e ittica autoctona, la difesa idrogeologica e la forestazione urbana.
“Ma ci risulta che l’assessorato all’Agricoltura intenda rivedere la normativa e
riportare in capo a Regione Lombardia le funzioni relative all’agricoltura delegate a Ersaf, cambiando la denominazione dell’ente stesso. Ci siamo chiesti quali sono le ragioni tecniche e politiche che porterebbero a questa scelta di nuovo accentramento amministrativo”, spiegano i due esponenti Pd.
Per l’assessore l’obiettivo era rispondere a uno dei punti cardine della Giunta Fontana, ovvero “rivedere la macchina regionale nell’ottica della semplificazione e per questo stanno facendo una rivalutazione complessiva delle funzioni di Ersaf – raccontano Piloni e Ponti –. Per ora nulla è ancora deciso e, per quanto ci riguarda, ogni volontà di migliorare è un obiettivo legittimo. L’importante è non fare passi indietro sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio forestale”.
Anzi, “se l’assessorato ritiene che in Ersaf qualcosa non funzioni, è bene che lo dica chiaramente. Se così fosse, bisognerà spiegare cosa non va, sempre che ci sia, e soprattutto quali sono gli obiettivi e gli strumenti per sburocratizzare e migliorare le procedure. Non è passando da un centralismo statale a quello regionale che si risolvono le cose e si risponde ai cittadini”, concludono i consiglieri dem.
Milano, 7 luglio 2020