EDILIZIA: PILONI (PD), “I LEGHISTI NON FACCIANO I FURBI, L’ATTO VOTATO IN REGIONE LOMBARDIA RIGUARDAVA IL 110% E NON ERA UN CONDONO”
“I leghisti non facciano i furbi, la proposta di legge al Parlamento firmata dalla Lega e votata all’unanimità nel 2022 in Consiglio regionale della Lombardia faceva espresso riferimento al 110% e alle misure volte all’efficientamento energetico e alla riduzione del rischio sismico del patrimonio edilizio privato. Come scrivevano loro stessi nella relazione, si trattava di chiedere di semplificare le procedure riferite alle ‘variazioni non essenziali’ che impedivano l’accesso ai benefici di quei provvedimenti specifici, non certo di fare cassa in cambio della sanatoria di piccoli abusi, come è nel nuovo condono proposto da Salvini. Quel testo lo hanno scritto loro, dovrebbero ricordarselo”.
Lo dichiara il consigliere regionale del PD Matteo Piloni in merito alla difesa della Lega in relazione alla proposta di sanatoria di piccoli abusi edilizi avanzata dal vicepremier Matteo Salvini. A loro dire, anche il Pd e il M5S avrebbero votato un testo analogo in Consiglio regionale della Lombardia. L’atto cui fanno riferimento è la proposta di legge al Parlamento n. 6, proposta dalla Lega e votata in Consiglio regionale il 17 maggio 2022 quasi all’unanimità (un astenuto).
Ecco come inizia la relazione dell’atto: “La proposta di legge al Parlamento tende, anzitutto, a far fronte alle difficoltà incontrate dai cittadini lombardi, nell’applicazione delle procedure relative all’accesso dei numerosi incentivi fiscali, rivolti al settore delle costruzioni, con riferimento particolare ai contenuti della Legge n.77 del 19.07.2020, che prevede una detrazione fiscale fino al 110% degli importi investiti, per interventi volti al miglioramento della efficienza energetica e la diminuzione del rischio sismico degli edifici, nonché per far fronte, in questo modo, alle ricadute economiche negative a seguito delle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria globale del Covid-19”.
Più avanti: “Si deve distinguere pertanto la tipologia di difformità, per non andare incontro ad equivoci. La procedura che si intende semplificare è riferita alle sole “variazioni non essenziali”, cioè quelle piccole variazioni rispetto ai progetti autorizzati e già precisamente descritte dal legislatore sia nazionale che regionale”.
L’intero testo da cui sono tratti questi due stralci si trova qui: PLP 6
Milano, 24 settembre 2023