Roberta Vallacchi ha partecipato alla commemorazione dell’eccidio di Cascina Baracca, a Roncarolo, frazione di Caorso, in provincia di Piacenza, località confinante con il territorio lodigiano
VALLACCHI (PD) E GANDOLFI (ANPI): “IN QUESTI TEMPI BUI SIAMO NUOVAMENTE CHIAMATI A RESISTERE”
Domenica 21 settembre, a Roncarolo, frazione di Caorso, in provincia di Piacenza, si è commemorato l’eccidio di Cascina Baracca, località confinante con il territorio lodigiano. La cerimonia si è tenuta con il patrocinio dei Comuni di Castelnuovo Bocca d’Adda, Guardamiglio, Santo Stefano Lodigiano, Caorso, San Rocco al Porto, Maleo e Caselle Landi. Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd, ha partecipato ed è intervenuta con Sergio Gandolfi, presidente della sezione lodigiana Grande Fiume dell’Anpi.
“Il 26 settembre 1944 Cascina Baracca, a Roncarolo, fu teatro di un eccidio e di un rastrellamento nazifascista. Truppe italo-tedesche colpirono il nucleo partigiano raccolto attorno al colonnello Piero Minetti, eroe di guerra e sfollato nella cascina, dove era stato allestito anche un piccolo campo di atterraggio per velivoli alleati. Furono arrestati circa in 50, di cui 4 deportati nei campi di concentramento. Caddero Alberto Ciceri, Giulio Fittavolini, Carlo Grazioli, Teodoro Vaccari e Giacomo Ziliani. Deportati nei lager morirono anche Guido Borella e Fulco Marchesi”, ricorda Vallacchi, che ha ringraziato per l’iniziativa l’Anpi provinciale di Piacenza, le sezioni di Caorso e Grande Fiume, i proprietari della Cascina Baracca e i Comuni che hanno partecipato alla commemorazione.
“Abbiamo ricordato i partigiani che sacrificarono la vita per la libertà e la democrazia, fondata su uguaglianza e diritti. Il loro esempio ci ricorda che la memoria è un impegno vivo verso le generazioni future. Nel contempo, oggi, nuovamente, assistiamo al genocidio della popolazione palestinese a Gaza. Rendere, perciò, onore ai martiri della Resistenza significa non restare indifferenti: sostenere iniziative coraggiose come la Global Sumud Flotilla, che porta aiuti umanitari e la richiesta di porre fine a questo orrore senza fine, è la nostra Resistenza. In tempi bui, nei quali la democrazia è minacciata da autoritarismo, populismo, disuguaglianze ed erosione dei diritti, difenderla significa rendere onore a chi si sacrificò per essa”, aggiunge la consigliera Pd.
“Il loro esempio ci indica la rotta e la nostra Carta costituzionale deve essere la nostra mappa. L’aspirazione all’Europa del Manifesto di Ventotene, ‘Per un’Europa libera e unità’, deve restare il nostro sogno da perseguire insieme alla pace. Certo, è difficile, in questi tempi molto bui, dire e fare questo, ma è proprio adesso che siamo chiamati a resistere”, conclude Vallacchi.
“Ottant’anni sono passati, siamo ancora qui a parlare di ingiustizie sociali. Significa che quel sogno che ha mosso i partigiani non ha più ragione di essere? Le ingiustizie sociali sono aumentate. Le guerre imperversano ancora in tutto il mondo. I diritti sociali fondamentali, lavoro, salute, sicurezza, istruzione, sono sviliti. Per questo diremo ai nostri figli, e poi loro lo facciano con i nostri nipoti, di promulgare un ricordo permanente per le vittime delle guerre che ci hanno accompagnato nella nostra esistenza. Oggi in Italia si tenta di cancellare il nostro passato di Resistenza. Sta a noi il compito di valorizzare la nostra storia antifascista e portarla nel futuro”, ha detto nel suo intervento Gandolfi.
Milano, 23 settembre 2025
