Question time di Jacopo Scandella sui piani di emergenza dighe
SCANDELLA (PD): “REGIONE IN FORTE RITARDO SUI PIANI DI EMERGENZA. INTERVENGA PER LA SICUREZZA DI TUTTI”
“Se dovesse accadere un incidente in una delle 77 dighe della Lombardia, i Comuni e le squadre locali di Protezione civile potrebbero senz’altro attivarsi per fare qualcosa, ma a oggi mancano la stragrande maggioranza dei Piani di emergenza richiesti dalla legge e che sono di competenza della Regione, in forte ritardo nell’attuazione della normativa. Ho sollecitato la Giunta a porre rimedio e in fretta, applicando la tanto auspicata autonomia, che nel caso specifico c’è già”, sono le parole di Jacopo Scandella, consigliere regionale del Pd e segretario dell’Ufficio di presidenza del consiglio lombardo, dopo la risposta ricevuta a una sua interrogazione sul tema dei Ped, i Piani di emergenza dighe.
“Regione ne ha approvati solo 13 sui 77 che deve redigere per altrettante dighe, appunto, che insistono sul suo territorio e che recepiscono i Documenti di Protezione civile, i Dpc, a loro volta approvati dalla Prefettura. Concretamente, se non c’è il piano, non si riesce a passare alle fasi successive, quelle dove sono coinvolti anche i Comuni”, spiega Scandella.
“Nell’interrogazione ho chiesto cosa intenda fare Regione e che tempi di attuazione ci sono per la sicurezza di tutti. E la risposta è stata, in sostanza, che, nelle more dell’approvazione dei piani, viene messa a disposizione dei Comuni una piattaforma con i dati necessari e che sono comunque garantiti gli interventi di Protezione civile. Questo è chiaro, ma rimane il fatto che i Ped non sono effettivamente operativi e non ci sono certezze sui tempi per la loro approvazione”.
“Anche nell’ambito delle norme sul rinnovo delle concessioni idroelettriche, ho chiesto di mettere sotto attenzione il tema della sicurezza: sono opere che hanno 80, 90, 100 anni e che attraversano la nostra regione per centinaia di chilometri. È necessario investire nella manutenzione ed essere preparati a fare tutto quello che serve per garantire la massima salvaguardia delle persone e delle cose, prima che succedano eventi irreparabili”, conclude Scandella.
Milano, 3 dicembre 2024