Dalla Regione nessun Piano per la ripresa dell’attività sanitaria ordinaria. Il consigliere regionale e capodelegazione del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti commenta così la risposta data oggi in aula dalla vicepresidente Moratti a una sua interrogazione.
“Abbiamo chiesto quale fosse il cronoprogramma previsto per ogni ATS per far tornare a pieno regime il sistema sanitario regionale nell’erogazione di prestazioni ambulatoriali, diagnostiche e interventi chirurgici e se ci fossero interventi previsti per abbattere le liste di attesa -spiega Astuti -. Questo a fronte di uno studio elaborato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS) presentato l’aprile scorso che ha evidenziato che rispetto al 2019 c’è stata una riduzione consistente dei ricoveri programmati (-210.647): gli interventi per tumore al seno sono diminuiti del 35%, quelli per tumore alla prostata del 42,5% mentre gli interventi per by pass si sono più che dimezzati. Lo stesso è accaduto per le prestazioni specialistiche (-9,4 milioni) che hanno visto un calo del 35,5% degli screening mammografici e del 29,8% dei pap-test. Numeri allarmanti, che rischiano di far pagare un prezzo altissimo in termini di salute, soprattutto ai pazienti fragili”.
“L’assessore Moratti- sottolinea Astuti- ha ammesso che la pandemia nel 2020 ha di fatto impedito di erogare le regolari prestazioni e annunciato che si sta definendo un Piano di ripresa per la seconda parte di quest’anno che punti per ogni Asst a obiettivi specifici di recupero, prime fra tutte le attività di screening.
Per gli interventi chirurgici le singole strutture decideranno in autonomia i piani di recupero, da parte sua la Regione interverrà per potenziare l’attività dei privati”.
“In sostanza – sottolinea Astuti – ad oggi un Piano per la ripresa non c’è. E questo nonostante la riduzione dei servizi erogati sia evidente anche dai dati enunciati dalla vicepresidente che sono anche peggiori di quelli elaborati da Agenas: tra marzo e giugno del 2020 visite ed esami si sono ridotti del 55%, tra ottobre e dicembre del 32% per le visite e del 22% per gli esami”.
“Chiediamo alla Regione-conclude Astuti- di attivarsi al più presto per recuperare visite ed esami, smaltendo le liste d’attesa sempre più lunghe questo soprattutto valorizzando l’attività del servizio sanitario pubblico”.
Milano, 5 maggio 2021