Nessuna risposta concreta dalla vicepresidente Moratti, oggi in aula, all’interrogazione del consigliere regionale del Pd Gigi Ponti che chiedeva come la Regione intendesse rimediare alla gravissima carenza di personale dei presidi territoriali di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Psal) che ha portato alla decisione di chiudere le sedi di Desio e Ornago. “Solo ieri – attacca Ponti- la Cisl lombarda denunciava un aumento degli infortuni sul lavoro del 74% a gennaio in Lombardia, un dato a dir poco allarmante, che da solo evidenzia la necessità di presidi territoriali, impegnati sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro. Di fronte a un simile quadro l’Ats della Brianza sostiene che si possono chiudere i due presidi perché intende sostituirli con una proposta di accentramento a Monza. Un’affermazione che si smentisce da sola, se si pensa alla vocazione produttiva della Brianza e alla necessità di rilanciarla dopo i due anni di pandemia. La realtà è che si invoca un accentramento dei presidi perché c’è una gravissima mancanza di organico, a cui evidentemente la Regione non riesce a porre rimedio. La risposta dell’assessore Moratti mi ha deluso”.
“Ha ignorato- sottolinea Ponti- la chiusura dei presidi di Desio e Ornago ma non ha neppure mostrato la necessaria attenzione politica per un problema serio come quello degli infortuni sul lavoro. Non ha tracciato un percorso di lavoro. Resta la nostra richiesta che sosterremo con determinazione e l’auspicio che si ripensi la decisione di chiudere i presidi di Desio e Ornago, una decisione sbagliata per tutto il sistema produttivo della Brianza”.
Milano, 1 marzo 2022