VALLACCHI E NEGRI (PD): “NOI CI SIAMO, MA IL CENTRODESTRA GOVERNA DA 30 ANNI, HA FATTO L’ACCORDO QUADRO, MA NON MUOVE UN DITO”
“Abbiamo espresso la nostra più piena solidarietà a tutti i lavoratori a nome del Gruppo regionale del Pd, ricordato che, ovviamente, c’è sempre la disponibilità dell’opposizione a sostenere e intervenire, ma rimane il fatto che la responsabilità è di chi amministra questa regione da 30 anni, cioè il centrodestra”, commentano così, Roberta Vallacchi e Simone Negri, consiglieri regionali del Pd, la vicenda della crisi della Moreschi, dopo aver partecipato, ieri sera (giovedì 14 marzo, ndr), al consiglio comunale aperto di Vigevano sulla crisi del distretto calzaturiero, accanto ai colleghi dem Alessio Bertucci e Arianna Spissu. Il Gruppo regionale del Pd sarà, tra l’altro, a Pavia e Vigevano, lunedì 18 marzo, nell’ambito di un tour di ascolto dei territori lombardi e farà tappa anche alla Camera del lavoro.
“Siamo convinti che Regione Lombardia sia in estremo ritardo perché, rispetto a tutti gli interventi fatti nel tempo sui vari tavoli di contrattazione, questa è una crisi di settore che dura ormai da 30 anni. Ora, i passi da fare sono due: il primo è convocare urgentemente il tavolo di negoziazione, in Commissione Attività produttive, per affrontare il tema specifico della Moreschi, con l’obiettivo di tenere la produzione a Vigevano e fermare il licenziamento dei 59 lavoratori, puntando sulla valorizzazione del prodotto e sulla produzione locale. Il secondo è sulla crisi più in generale del settore calzaturiero, coinvolgendo il Ministero del Made in Italy che deve occuparsi, lo dice il nome, proprio delle imprese del Made in Italy”, proseguono i dem.
“Quindi, ora bisogna puntare a valorizzare un distretto di qualità come questo, dove ci sono tante imprese del settore, dove tutto è davvero Made in Italy. E il lavoro da fare consiste in investimenti e rilancio al più presto. Ma è Regione che deve attuare questo rilancio, anche perché è già pesantemente in ritardo rispetto all’Accordo quadro di sviluppo territoriale sottoscritto a Pavia ancora nel dicembre 2022 e rimasto lettera morta. Cioè, c’è uno strumento messo a punto, condiviso con il territorio, che contiene un’analisi già fatta e finita e in cui tutte le parti coinvolte dicono la loro, con tanto di tabella delle azioni da fare, compreso il rilancio del calzaturiero, ma è fermo lì, in un cassetto. Eppure, basterebbe anche solo cominciare a trasferire i soldi del Pnrr ai Comuni e un grande passo avanti verrebbe immediatamente compiuto. La Lombardia cresce se crescono i territori, altrimenti il rischio è di rimanere fermi al palo”, concludono Vallacchi e Negri.
Milano, 15 marzo 2024