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Rozza (Pd): Per le professioni sanitarie non mediche non c’è alcuna possibilità di carriera. Ora portiamo in Parlamento il progetto di legge  che istituisce la figura del direttore assistenziale

Per le professioni sanitarie non mediche  non c’è alcuna possibilità di carriera, il che disincentiva i giovani ad intraprendere la professione. Dalla Lombardia il Pd porta in Parlamento una proposta di legge che istituisce la figura del direttore assistenziale. Questo il senso dell’incontro organizzato dal gruppo consigliare del Pd, che si è tenuto oggi a Palazzo Pirelli, nell’ambito delle Agorà democratiche,  promosso dalla consigliera regionale Carmela Rozza.
L’incontro, coordinato  da Giovanni Fattori, docente  di politiche sanitarie all’Università Bocconi, è stato aperto dal segretario regionale del Pd Vinicio Peluffo e dal vicepresidente del consiglio regionale Carlo Borghetti. Oltre alla consigliera Rozza sono intervenuti  la responsabile salute della segreteria nazionale dem, Sandra Zampa, la parlamentare Elena Carnevali e diversi rappresentanti del mondo delle professioni sanitarie non mediche.
“Ancora oggi- affermano Rozza e Borghetti- i 22 professionisti della sanità non medici nell’organizzazione sono visti come figure ausiliarie, subordinate alla dirigenza medica. Questo nonostante da decenni per accedere alla professione sia necessaria una laurea triennale o magistrale  e nonostante la legge riconosca loro l’autonomia professionale. Gli operatori si trovano di fatto umiliati, limitati nella loro attività. A essere mortificata è, in questo quadro, anche la ricerca scientifica in campo infermieristico, il che  rende la professione poco attrattiva e genera una carenza di personale che è ormai emergenza”.
Si ricorda che in Lombardia il  fabbisogno di infermieri, stimato dall’Ordine professionale, è di 9500, di cui 3500 solo nelle rsa e 4800 sul territorio mentre  il rapporto fra l’offerta di posti nei corsi di laurea e le domande presentate è di 1,44.
A evidenziare la mancanza di possibilità di carriera sono i numeri. Nelle Asst della Città metropolitana di Milano  gli operatori sanitari non medici sono 15828, di cui 13009 infermieri. Solo 30 ricoprono una posizione dirigenziale, ossia l’0,19% del totale.  Di contro i medici, che peraltro sono inquadrati come dirigenti di primo livello già all’accesso, nelle stesse Asst possono contare 488 dirigenti su 4429, l’11,02% del totale. Esistono si dirigenti delle professioni sanitarie, che peraltro coordinano il 70% del personale, ma sono subordinati al direttore sanitario.
La grande autonomia di lavoro degli infermieri è autoevidente. Sono loro che si occupano della sorveglianza dei pazienti la notte negli ospedali e sono loro che decidono se è necessario un intervento medico. E  lo stesso vale nell’assistenza domiciliare,  e nell’organizzazione delle Case di comunità. Stessa autonomia che esercitano, per esempio, i fisioterapisti, nella cura dei loro pazienti. Questo senza contare quanto accaduto negli anni di pandemia,  dove gli infermieri hanno dimostrato la loro capacità organizzativa trasformando i reparti ordinari in strutture per infettivi.
“Per tutte queste ragioni- sottolineano Rozza e Borghetti- riteniamo fondamentale istituire la figura del direttore assistenziale, un dirigente che opera alla pari con il direttore sanitario nell’organizzazione  delle strutture e da cui discendono le figure dirigenziali delle strutture complesse del territorio. La Regione Emilia Romagna ha deciso di istituirlo autonomamente.  In Lombardia abbiamo presentato un progetto di legge in questo senso”.
“E’ necessario- concludono Zampa e Carnevali-  operare a livello nazionale. Per questo il Pd  si assume l’impegno a presentare una proposta di legge in Parlamento che ci auguriamo trovi un sostegno condiviso”.

Entro fine giugno il gruppo regionale del Pd in Lombardia organizzerà un ulteriore incontro sulle  professioni sanitarie  non mediche, sempre nell’ambito delle Agorà democratiche.

Qui i dati sulle professioni sanitarie nelle Asst della Città metropolitana

Qui tutte le slide presentate durante il convegno

Il video del convegno

Milano, 26 maggio 2022

 

PD Regione Lombardia