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La Lega, con gli alleati di centrodestra, ha stoppato per un’altra settimana, la nascita della commissione d’inchiesta sull’emergenza COVID-19 in Regione Lombardia, chiesta dalle minoranze. Per la seconda volta PD e Movimento 5 Stelle hanno presentato la candidatura di Jacopo Scandella, consigliere democratico nato, cresciuto e residente in Val Seriana, nell’occhio del ciclone Covid di queste ultime settimane. Compatti Pd e M5S sul suo nome, che ha raccolto 28 schede, inferiori alle 41 necessarie per l’elezione. A mezzo stampa sono arrivate le motivazioni del no a Scandella, che è no a un qualsiasi candidato PD: non voteremo chi ha proposto la mozione di sfiducia a Gallera, ha detto il capogruppo della Lega Roberto Anelli.
“Un ricatto bello e buono” lo ha definito il capogruppo Fabio Pizzul, un modo per “impedire che le minoranze esprimano una posizione di critica alla gestione dell’epidemia”, un fatto che “se si persevera sarebbe qualcosa di molto grave”.
“La Lega a livello nazionale chiede la commissione di inchiesta. Benissimo la richiesta – dice il segretario regionale Vinicio Peluffo – ma visto che chiedono la commissione nazionale di inchiesta, perché non fanno partire qui in Lombardia quella regionale chiesta dalle opposizioni? Le opposizioni indicano il candidato e lo hanno fatto nella persona di Jacopo Scandella, e poi la maggioranza deve garantire che venga eletto, cosa che non sta facendo.”

Ecco la nota congiunta di PD e M5S diffusa appena dopo la votazione a vuoto.

“A fronte dell’indicazione del nome di Jacopo Scandella come proposta delle minoranze, la maggioranza ha preferito ritardare ancora l’avvio dei lavori della commissione facendo mancare il quorum necessario per l’elezione del presidente. L’indicazione delle minoranze è stata chiara fin dalla prima seduta, quando era emerso il nome di Scandella come indicazione unica e unitaria. I fatti di oggi non cambiano la questione, Scandella rimane il candidato indicato dalle minoranze. Auspichiamo che la tattica dilatoria possa fermarsi dinanzi all’evidenza di una candidatura che per profilo, provenienza territoriale e garanzia di correttezza istituzionale non può ricevere alcuna contestazione. Martedì prossimo, quando la Commissione verrà riconvocata, ci attendiamo che la questione possa risolversi e si possa finalmente cominciare a lavorare”.
Il voto è rimandato a martedì 26, durante la pausa dei lavori del Consiglio regionale.

RedazioneN7ggPd509

PD Regione Lombardia