Skip to main content

Miriam Cominelli e Simone Negri dopo le audizioni per la discussione di due progetti di legge sugli strumenti per lo sviluppo di iniziative per la sostenibilità, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici nei territori lombardi.

CLIMA, COMINELLI E NEGRI (PD): “BENE CHE CI SIA UNA LEGGE, MA NON RIMANGA UN LIBRO DEI SOGNI”

 

 

“Bene che finalmente in consiglio regionale si discuta di un progetto di legge che riguarda il clima e i suoi cambiamenti, ma i contenuti devono essere attuati, non possono restare nel libro dei sogni. Perché attualmente la proposta è un elenco di buone prassi che vuole armonizzare il quadro normativo, ma non ha un’anima propria. Quindi, se dalle audizioni in Commissione Ambiente registriamo un ottimo inizio di discussione, per noi l’importante è riuscire a calare nella realtà il più possibile tutti gli spunti”, lo dicono Miriam Cominelli e Simone Negri, consiglieri regionali del Pd, rispettivamente capogruppo e componente della VI Commissione Ambiente, al termine delle audizioni per la discussione di due progetti di legge sugli strumenti per lo sviluppo di iniziative per la sostenibilità, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici nei territori lombardi.

 

“Ci aspettiamo che dal lavoro che stiamo facendo esca una norma che va davvero a mettere in campo strumenti utili per affrontare il cambiamento climatico. Già in queste audizioni sono emersi spunti interessanti e suggerimenti importanti da parte delle associazioni di categoria. La vera sfida, però, è riuscire a fare non solo azioni tecnicamente realizzabili, ma anche sostenibili da tutti i punti di vista: ambientale, economico e sociale, come ci è stato chiesto dagli auditi. E ci auguriamo che la legge con i suoi contenuti diventi molto più cogente, perché l’assessore ci ha detto che non è esattamente così. Per questo secondo noi dovremmo aumentare l’aspetto degli obblighi per renderla più significativa”, ha detto Cominelli nel suo intervento.

 

Per il collega Negri “manca l’elemento di programmazione, di pianificazione di ciò che si fa a livello locale. Ad esempio, bisogna far sì che uno strumento di pianificazione sulla transizione ecologica come il Paesc (Piano d’azione per l’energia sostenibile) diventi obbligatorio per i Comuni di una certa dimensione e che la Regione faccia da regia e da raccordo. Potrebbe servire a veicolare tutta una serie di direttive. Ben venga anche l’idea di un Comitato regionale per il clima con funzioni tecnico consultive, cerchiamo però modalità e strumenti per collegarlo ad Arpa. Bisogna, invece, risolvere il guazzabuglio normativo sulle aree idonee per gli impianti di energia sostenibile. E farlo in fretta perché sui territori sta succedendo di tutto e si parla di parchi di fotovoltaico a terra da centinaia di ettari. Serve la ricerca di un equilibrio”.

 

In sintesi, per i consiglieri Pd, “l’aspetto positivo del progetto di legge è la consapevolezza dell’importanza economica, territoriale e sociale dei cambiamenti climatici. La stessa Confindustria, ascoltata in audizione, diceva che si possono quantificare in 300 euro per abitante le conseguenze su ognuno di noi di alluvioni, tempeste, frane. Sembra ovvio che siano eventi gravi, ma sentendo gli interventi di questi due anni in consiglio regionale, vedendo l’atteggiamento spesso negazionista di gran parte della maggioranza, questa legge suona come una novità. D’altra parte, è un tentativo di armonizzare le varie normative e alcuni interventi già in essere, che però non coglie la straordinarietà delle difficoltà della Lombardia, sia in termini di dissesto idrogeologico che di emissioni climalteranti. Insomma, una buona norma per i primi anni Duemila, non per il 2025. Ad esempio, considera un metodo virtuoso il coinvolgimento degli enti locali e degli stakeholder, che oggi è la normalità. Viene sbandierata la presenza della clausola valutativa, ma è il minimo. Sono, inoltre, poche le risorse aggiunte: solo qualche centinaio di migliaia di euro per lo sviluppo di un sistema informativo, certamente utile, di cui però vorremmo capire in pieno le finalità”, dicono Cominelli e Negri.

 

“Noi, come Pd, lavoreremo per dare sostanza a questo testo, autocelebrativo e molto lontano da una reale presa di coscienza della difficile situazione che stiamo vivendo. Perché le nostre città hanno bisogno oggi e non domani di investimenti per affrontare le alluvioni, il nostro sistema agricolo ha bisogno oggi e non domani di interventi di investimenti di conversione”, concludono i dem.

 

Milano, 4 giugno 2025

 

PD Regione Lombardia