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Da un punto di vista climatico questo 2020 non è iniziato sotto i migliori auspici. E non solo per la crisi australiana dove nei territori del Nuovo Galles del Sud, dell’Australia occidentale, di Victoria, del Queensland, dell’Australia meridionale, del Nord e in Tasmania gli incendi hanno consumato oltre 8 milioni di ettari di terra, causato 28 morti, l’evacuazione di migliaia di persone, la morte di un numero impressionante di animali (tra i 500 milioni e il miliardo) e la formazione di nuvole di fumo che coprono buona parte del continente.

L’anno è iniziato male anche da noi, dove la presenza di alte pressioni sul territorio lombardo ha bloccato a terra gli strati di smog e ha prodotto lo sforamento delle soglie di guardia per quanto riguarda i particolati e gli elementi inquinanti.

Si tratta di una situazione che deve preoccuparci tutti e interrogarci una volta di più sulle azioni da introdurre per migliorare le condizioni ambientali della nostra regione e per attenuare i fattori di rischio per la popolazione che qui vive e opera.

Senza fare del catastrofismo, è però utile avere attenzione alla catastrofe e sapere che il dramma australiano non è lontano geograficamente: è vicino strutturalmente. Soprattutto in una regione in cui le ricadute dei cambiamenti climatici sono sotto i nostri occhi sia che guardiamo in pianura, nel momento in cui le siccità producono problemi sui raccolti e conflitti per l’utilizzo dell’acqua; sia nella fascia pedemontana, dove il carico inquinante generato della forte antropizzazione rende problematico il benessere delle persone; sia nelle zone di montagna, dove l’asciugarsi dei ghiacciai testimonia l’impellenza di misure quantomeno di contenimento.

Per questo non siamo soddisfatti delle risposte che Regione Lombardia continua a darci, perché fornire dati di un miglioramento della qualità dell’aria negli ultimi anni non sposta di un millimetro la criticità dell’oggi e non aiuta a sviluppare misure più forti e puntuali per attutite e annullare laddove possibile i fattori critici.

Regione Lombardia sembra più preoccupata di dimostrare la primazia sugli interventi climatici – quando individua i giorni di blocco del traffico e delegittima l’adozione di misure più pressanti da parte delle amministrazioni comunali, come ad esempio quella milanese – che non di leggere i dati di sforamento dei livelli di sicurezza.

Invece di utilizzare la precauzione avuta dall’amministrazione di Milano per convincere altre città ad aderire alle misure di blocco, la stigmatizza come inutile allarmismo e perde tempo, attivando le misure di secondo livello soltanto alla fine della settimana nera, cioè a partire da venerdì 17. Nel capoluogo, invece, un’ordinanza comunale ha anticipato tali misure già a partire da mercoledì 15, fermando i veicoli fino a diesel Euro 4 e i commerciali fino a diesel Euro 3 dalle 8.30 alle 18.30 e i commerciali diesel Euro 4 dalle 8.30 alle 12.30, tutti dal lunedì alla domenica, festivi inclusi.

Dobbiamo dire che non c’è allarmismo: c’è allarme. E questo ci basta.

Per noi, occuparsi di ambiente, e dell’ambiente oggi in Lombardia, vuol dire individuare i fattori di criticità endogeni ed esogeni e sviluppare la miglior tecnica politica utile alla riduzione del rischio, ascoltando tutte le voci in campo, senza manie di protagonismo perché di questo l’ambiente non ha bisogno.

Andava proprio in questa direzione la mozione che abbiamo presentato martedì in consiglio regionale e che sarà invece discussa tra due settimane: la Regione deve adottare ulteriori misure e intervenire a tutto campo, non solo sulla mobilità veicolare, ma anche e soprattutto sulle fonti inquinanti presenti e prodotte nel territorio regionale.

E auspichiamo vada in questa direzione anche il vertice che lunedì 20 gennaio si terrà in Prefettura a Milano con il ministro Sergio Costa e l’assessore Raffaele Cattaneo. Un incontro che segnala l’urgenza e la necessità di un lavoro comune indirizzato a migliorare le azioni di contrasto attuali e quelle strutturali di medio e lungo periodo.

Dallo spazio, l’Australia appare oggi coperta da una nuvola di fumo, ma anche la nostra pianura appare coperta da una nuvola di smog e questo non ci fa dormire sonni tranquilli.

RedazioneNovitàSettegiorniPD

Le misure sul sito di Regione Lombardia

Le misure sul sito del Comune di Milano

PD Regione Lombardia