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Nelle commissioni congiunte Sanità e Sostenibilità sociale del consiglio regionale è stato approvato all’unanimità il maxiemendamento al progetto di legge di iniziativa consiliare sulle ‘Norme per il riconoscimento della rilevanza sociale della celiachia’ che include anche numerose proposte portate avanti dal Partito democratico.

VALLACCHI (PD): “OK AL MAXIEMENDAMENTO: DIFFONDIAMO CULTURA PER FARE PREVENZIONE E AUMENTARE LA SICUREZZA”

Nelle Commissioni congiunte Sanità e Sostenibilità sociale del consiglio regionale è stato approvato all’unanimità il maxiemendamento al progetto di legge di iniziativa consiliare sulle ‘Norme per il riconoscimento della rilevanza sociale della celiachia’ che include anche numerose proposte portate avanti dal Partito democratico. “Condividiamo l’importanza di riconoscere la rilevanza sociale della celiachia, supportare la piena inclusione delle persone celiache sia attraverso l’uniformità a livello territoriale di un sistema di diagnosi, cura e prevenzione della malattia, sia potenziando le azioni che possono migliorare la gestione, nel quotidiano, di questa patologia. Per questo abbiamo presentato alcune proposte, accolte nel maxiemendamento, che riteniamo migliorative e che integrano la legge”, commenta Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd, in proposito.

“Rafforzare l’informazione e la formazione degli operatori sociosanitari, inclusi i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, è fondamentale per formulare diagnosi precoci che, insieme a interventi tempestivi, riducono fortemente sia i rischi acuti che le conseguenze a lungo termine di questa patologia. Con le nostre proposte intendiamo promuovere attività informative e formative rivolte agli operatori sanitari e sociosanitari e favorire campagne di sensibilizzazione sull’importanza degli screening in età pediatrica”, prosegue la dem.

 

“Informazione e formazione non si fermano, però, in ambulatori e studi medici: l’alimentazione fuori casa è uno degli elementi di maggior criticità per chi deve escludere il glutine dalla propria dieta. È necessario potenziare le conoscenze e le competenze sulla celiachia nell’ambito della ristorazione favorendo la formazione anche nell’ambito dell’attività didattica degli istituti scolastici professionali, come gli alberghieri o comunque quelli inerenti al campo della ristorazione. Per questo abbiamo chiesto l’introduzione di percorsi e progetti specifici di formazione e tirocinio all’interno dell’attività didattica di questi istituti”, aggiunge Vallacchi.

 

“Crediamo inoltre che la procedura Haccp debba anche prevedere una formazione specifica per la celiachia e, in Aula, martedì 20 maggio, affronteremo questo tema con un ordine del giorno dedicato. Abbiamo anche proposto la previsione in capo alla Giunta regionale di approvare delle linee di indirizzo regionali inerenti alla preparazione e somministrazione di alimenti non confezionati senza glutine destinati direttamente al consumatore finale”, conclude la consigliera Pd.

 

La celiachia in Lombardia

Solo in Lombardia sono state registrate 2.840 nuove diagnosi nel corso del 2023 e dal 2019 a oggi vi è stato un costante incremento di soggetti affetti da celiachia: 40.317 pazienti nel 2019, 41.806 nel 2020, 43.919 nel 2021, 46.433 nel 2022 e 49.273 nel 2023. L’incidenza maggiore si registra nella fascia 14-17 anni mentre quella più lieve nella fascia 6 mesi-5 anni.

La celiachia comporta un impegno economico notevole per l’acquisto di alimenti senza glutine, pari a 79,23 euro al mese pro capite, per un valore d’affari stimato complessivamente in circa 47 milioni di euro. La legge 4 luglio 2005 n. 123 ha delegato alle Regioni e Province autonome ulteriori disposizioni volte a favorire il benessere dei celiaci e delle loro famiglie in maniera multisettoriale, integrata e trasversale, da realizzare con l’effettivo coinvolgimento del Terzo settore, dell’associazionismo, degli operatori commerciali ed economici, degli Enti locali e del sistema di cure.

 

Milano, 9 maggio 2025

 

 

PD Regione Lombardia