VALLACCHI (PD): “I TERMOVALORIZZATORI NON SONO LA STRADA: REGIONE CI ASCOLTI”
“I termovalorizzatori non rientrano nell’economia circolare in quanto l’incenerimento distrugge materie prime”, lo ha detto a chiare lettere Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd, nel suo intervento in Aula, durante la discussione del Programma regionale di sviluppo sostenibile della XII legislatura. E il riferimento alla vicenda dell’ampliamento dell’Ecowatt Vidardo non era nemmeno troppo velato. “Dobbiamo capire che non è quella la soluzione”, insiste la consigliera dem.
“Nei rifiuti che ricicliamo sono presenti inquinanti dannosi per la salute umana e per l’ambiente, ad esempio, nei fanghi provenienti dalla depurazione delle acque civili e industriali, o in qualsiasi materiale che per essere realizzato ha richiesto l’uso di svariate sostanze – ha spiegato in Aula Vallacchi –. L’economia circolare è quindi un processo positivo che necessita però di essere controllato, in particolare per quanto riguarda materiali da riciclo destinati al contatto con alimenti o addirittura rientranti nel ciclo di produzione alimentare. E molti di questi controlli devono essere effettuati da Arpa che attualmente non ha personale sufficiente”.
Per questo il Gruppo regionale del Pd ha presentato un ordine del giorno in cui chiedeva di implementare il personale di Arpa affinché la struttura operativa sia adeguata alle nuove necessità di controllo, e di sviluppare un’azione normativa affinché il processo di riutilizzo e riciclo avvenga nel rispetto della salute delle persone e dell’ambiente. Ma Giunta e maggioranza hanno bocciato tutto.
“Deve essere chiaro che nella realizzazione degli obiettivi di miglioramento della qualità dell’aria e di economia circolare non possono essere previsti i termovalorizzatori – insiste Vallacchi –. Tenendo presente che nel Programma regionale di sviluppo sostenibile, nell’ambito strategico ‘Transizione ecologica’ è scritto che ‘la dotazione impiantistica lombarda conferma la capacità di trattamento in autosufficienza, andando a sopperire anche alle carenze impiantistiche delle altre regioni’, non possiamo che augurarci che siano respinte richieste di ampliamento, come sta accadendo nel lodigiano, di ben cinque volte, o di nuova realizzazione di inceneritori che andrebbero esattamente nella direzione opposta”.
Milano, 21 giugno 2023