Case di comunità, Ponti e Rozza: “Strutture sotto standard per servizi offerti e personale. Le dichiarazioni di Regione smentite dai fatti”
Sulle Case di Comunità, strutture pensate per lo sviluppo della medicina territoriale, che dovrebbero permettere l’accesso continuativo alle cure primarie e favorire l’assistenza in modo capillare sul territorio, la Regione procede in ordine sparso, senza una pianificazione. Nonostante la massiccia campagna di comunicazione e le inaugurazioni in grande stile, le aperture delle case di comunità sono più formali che sostanziali. Ai cittadini infatti vengono riproposti, in forme diverse, i servizi già esistenti, come è accaduto a Besana Brianza dove di fatto si è inaugurato un cantiere e a Nova Milanese dove c’è stata una parziale implementazione della specialistica.
“I cittadini da tempo chiedono un profondo ripensamento della medicina territoriale. Rendere efficiente un sistema sanitario ormai inadeguato è uno degli obiettivi primari del Pnrr. Le risorse ci sono, ma sono usate male – dichiara la consigliera regionale del Pd Carmela Rozza – In Lombardia, infatti, è prevista la realizzazione di 199 Case di comunità, strutture per le quali sono stati stanziati 448,4 milioni di euro, di cui 275,7 derivanti dal Pnrr e 172,7 da risorse regionali. Secondo i dati forniti a giugno 2023, sono però attive solo 92 Case di comunità sulle 129 previste. Non solo, in molti casi le strutture non sono in grado di garantire i servizi necessari ad assolvere le funzioni per le quali sono state realizzate. Il Piano prevede infatti la presenza di un medico per almeno 60 ore alla settimana, ma il 45 per cento delle Case di comunità non rispetta il requisito – addirittura nel 25 per cento dei casi la presenza è inferiore alle 30 ore settimanali. E altri due servizi fondamentali, ovvero la diagnostica e la continuità assistenziale, sono attivi solo nel 65 per cento delle strutture. Oltre la propaganda, Regione sta quindi fallendo i target previsti dal Pnrr. E i cittadini lombardi stanno perdendo una grande opportunità”.
“Anche in occasione della sessione di bilancio, sono intervenuto in Aula per rappresentare lo stato di difficoltà in particolare per la disponibilità di posti letto – spiega il consigliere regionale del Pd Gigi Ponti – Le case di comunità devono rappresentare un’occasione per offrire cure fuori dall’ospedale, ma oggi questo ancora non accade perché siamo in ritardo. Sotto la spinta politica in queste settimane si stanno inaugurando case di comunità che però si allontanano dal modello organizzativo previsto. Infatti, o si tratta di strutture che, nel concreto, sono solo la riproposizione di servizi che già c’erano, come è avvenuto a dicembre, oppure, come accade ad Arcore, non si riesce, nonostante mesi di discussione, a capire come sarà la casa di comunità. Il Partito democratico chiede chiarezza su ciò che si intende fare: in che tempi avremo servizi effettivi ed omogenei di medicina territoriale sul territorio. Oggi sappiamo solo che siamo lontani dalle reali esigenze della Brianza”.
Milano, 17 gennaio 2024