CASE DI COMUNITÀ, ASTUTI (PD): “IN PROVINCIA DI VARESE SOLO 2 SU 20 RISPETTANO I PARAMETRI. SERVONO PERSONALE E INVESTIMENTI”
In Lombardia sono solo dieci le case di comunità che rispettano tutti i requisiti minimi ministeriali: una su tre è aperta h24, una su cinque ha un medico h24, una su tre non ha un punto prelievi, meno di una su 5 ha un infermiere h24. Numeri ben diversi rispetto a quanto richiesto dalle linee guida che il ministero ha definito ormai tre anni fa e che il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti ha illustrato oggi, a Varese, presentando gli esiti degli accessi agli atti e i risultati del tour compiuto in tutte le strutture della provincia, in due occasioni accompagnato dal senatore dem Alessandro Alfieri. Tour iniziato il 13 febbraio ad Arcisate e concluso il 16 maggio scorso a Saronno.
“In provincia di Varese – fa sapere Astuti – le case di comunità previste sarebbero 20, ne risultano al momento attivate 12 e, di queste, solo Arcisate e Saronno rispettano i requisiti minimi previsti dal decreto ministeriale”.
“Siamo sicuramente in forte ritardo, dal momento che questo progetto è stato avviato tre anni fa e manca ormai solo un anno e mezzo alla scadenza del PNRR – rileva il consigliere –. C’è ancora tantissimo lavoro da fare, ma si può e si deve fare. Oltre alle numerose criticità, dobbiamo sottolineare anche diversi aspetti positivi che ci hanno fatto ben sperare, come per esempio l’inserimento dello psicologo di base, presente nella maggior parte delle strutture”.
“C’è una forte preoccupazione per l’investimento strutturale che ancora manca – aggiunge il consigliere dem – ma l’investimento più importante dev’essere concentrato sul capitale umano, perché il vero ostacolo è la carenza cronica di personale: ci sono strutture che dispongono degli strumenti per la diagnostica, ma non c’è chi è in grado di utilizzarli. Personale che, va detto, abbiamo trovato ovunque molto motivato e consapevole dell’importanza del proprio ruolo nella presa in carico del cittadino”.
“Il progetto delle case di comunità – sottolinea Astuti – è fondamentale per risollevare la sanità lombarda e restituire al territorio quella prossimità e quella presa in carico che da troppo tempo mancano. Ma senza personale e senza adeguati investimenti strutturali rischiamo che queste strutture restino scatole vuote e non rispondano ai reali bisogni delle persone”.
“Non possiamo dunque permetterci di sprecare questa occasione storica — continua —. Serve un’accelerazione immediata per garantire una sanità territoriale che funzioni davvero, che ascolti i cittadini e che sia un presidio di equità e accesso alle cure per tutti. Noi continueremo a vigilare e a sollecitare la giunta lombarda perché il progetto non si fermi a metà strada e perché la sanità territoriale diventi davvero un presidio di equità e accesso alle cure per tutti”.
“Non si può continuare a scaricare le responsabilità sui direttori generali, ma è necessario capire che il problema risiede nella base del sistema – conclude Astuti -. Un sistema da riformare, se vogliamo riconquistare quel primato che la Lombardia ha purtroppo smarrito da tempo, rimettendo mano alle norme, alla regolazione e alla pianificazione che governano la nostra regione”.
Le slide presentate in conferenza stampa
Video dichiarazione di Astuti per VareseNoi
Milano, 25 giugno 2025