Accordi strutturati tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare due tra le filiere più esposte ai rincari delle bollette e delle materie prime, ovvero quella agricola e quella lattiero casearia, che solo nel bresciano vanta una produzione annua di oltre 15 milioni di quintali di latte, pari al 12 per cento del totale nazionale. Lo dichiara il consigliere regionale del PD Gianni Girelli a margine della manifestazione degli allevatori e degli agricoltori contro il caro prezzi in Piazza Duomo a Brescia.
“L’agricolo e il lattiero caseario sono due comparti eccellenti e vitali per la Lombardia – spiega Girelli – che non possono fallire perché dal rilancio di questi settori parte un pezzo importante della ripresa economica di tutta la regione dopo due anni di pandemia. Nel dettaglio, gli agricoltori nel 2022 dovranno infatti far fronte, se non cambiano le condizioni, a un aumento dei costi fino al 60 per cento in più a causa della crisi energetica in corso. Un’ulteriore pressione dunque sulle aziende agricole che scontano margini già ridotti a causa, soprattutto, del rincaro delle materie prime e del gasolio, e in generale dalla pandemia”.
“Al Governo si richiede uno sforzo aggiuntivo per mitigare questi aumenti, ma anche la Regione Lombardia deve fare la sua parte -conclude Girelli – Si sono trovati quattro miliardi per il cosiddetto piano Marshall, che ha visto interventi infrastrutturali anche abbastanza inutili visti i tempi. L’auspicio è che si trovino risorse anche per chi produce e fa presidio del territorio”.
17 Febbraio 2022