Con l’anticiclone africano che sta investendo l’Italia, c’è il rischio concreto che aumentino in maniera esponenziale malori e decessi per i lavoratori del comparto agricolo, dell’edilizia, della cantieristica, dei trasporti e per gli operai occupati nelle fabbriche metallurgiche, metalmeccaniche, siderurgiche, spesso prive di ambienti climatizzati. E’ necessario evitare che le persone siano costrette a fare sforzi e a lavorare in condizioni estreme. Per questo chiediamo a Regione Lombardia come intende proteggere la salute dei lavorati in queste giornate di caldo eccezionale.
E’ opportuno, certamente, far rispettare la normativa in materia, che prevede la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione in caso si superino i 35°C. Ma è del tutto evidente che questa condizione sia ampiamente superata dai fatti: in Lombardia le stime parlano di temperature superiori ai 40 gradi per i prossimi giorni. Valori che non possono che aumentare nelle fabbriche surriscaldate dai macchinari in movimento. E le conseguenze delle crisi di calore, sappiamo, impattano pesantemente anche sugli ospedali.
Il cambiamento climatico ci pone di fronte a sfide mai affrontate prima d’ora, ma esiziali per la sopravvivenza delle persone e del pianeta. Crediamo sia opportuno che Regione Lombardia affronti l’emergenza di oggi, ma inizi anche a ragionare su politiche di più ampio respiro per mitigare gli effetti dell’inquinamento ambientale, tra i primi responsabili delle mutazioni in corso.
Roberta Vallacchi
Consigliera regionale PD
Milano, 18 luglio 2023