Gli ospedali di Busto e Gallarate stanno pagando oggi un prezzo elevato in attesa della nascita del nuovo ospedale per il quale occorrerà attendere ancora anni. Il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti ha visitato oggi i due presidi ospedalieri all’interno del tour che sta portando avanti da alcuni mesi.
“Attraversando i due ospedali – dichiara Astuti – si ha l’impressione che la fusione a freddo operata dalla Regione e il progetto di unificazione in una nuova sede stiano portando un clima di dismissione e di insicurezza. Ed è un peccato, perché i due centri hanno davvero personale preparato che dà corpo a reparti che prestano cure di alto livello. Però la sensazione di insicurezza per il futuro sta determinando la perdita di medici che scelgono altre opportunità professionali. Sappiamo che sono previsti sette anni dall’inizio dei lavori all’entrata in funzione del nuovo ospedale unico, ma a tre anni da quando si è presa la decisione il timer non è ancora partito. Rimane peraltro l’incognita sui vecchi padiglioni, che secondo noi devono rimanere destinati a servizi di cura ma temiamo che la Regione voglia solo fare cassa. Credo che prima di iniziare a parlarne avrebbero fatto bene ad avere un piano finanziario certo e sostenibile.”
“Oggi a capo dell’Asst c’è il dottor Eugenio Porfido – continua il consigliere democratico – che ha di fronte la grande sfida di condurre i due ospedali a riunirsi in uno solo e noi gli auguriamo sentitamente buon lavoro. Tra i problemi maggiori sono c’è la carenza di personale, che in alcuni casi condiziona l’efficienza dei reparti, né riduce i posti letto effettivi ed espone gli operatori a turni e a carichi molto elevati. Diversi reparti hanno avuto avvicendamenti eccessivi anche nei ruoli apicali, creando problemi seri di funzionamento. Entrambi gli ospedali hanno personale medico e infermieristico capace e che vuole continuare a credere nel proprio ospedale e a lavorare con passione, pure con carichi di lavoro spesso eccessivi. C’è poi una peculiarità relativa ai due Pronto soccorso, che sono di grandi dimensioni e molto affollati: pesa la carenza di personale che non può essere risolta con soluzioni tampone, di compromesso, a discapito della qualità che occorre ai cittadini. A Busto, peraltro, visto l’afflusso di popolazione anziana, gli interventi ad alta complessità sono un numero molto elevato rispetto alla media degli altri pronto soccorso della Regione. In definitiva, entrambi gli ospedali hanno bisogno di un supplemento di attenzione in vista della nascita dell’ospedale unico.”
Milano, 6 maggio 2019