BENI CONFISCATI, SERVONO PIÙ FONDI PER I COMUNI: CONSIGLIO REGIONALE APPROVA RISOLUZIONE
PILONI (PD): “SI È PARTITI DAL CASO DI SPINO D’ADDA, ORA CI ASPETTIAMO FATTI CONCRETI”
Sono 2.616 i beni confiscati alla criminalità organizzata in Lombardia a gennaio 2025. Di questi, 1380 sono già stati destinati ai comuni mentre i restanti sono ancora in gestione all’agenzia nazionale preposta. Il problema per la destinazione, molto spesso, è la difficoltà per i comuni di trovare le risorse per la loro gestione, anche perché la Regione cofinanzia solo per il 50%, troppo poco, soprattutto per i comuni più piccoli o per i beni di grandi dimensioni. È da questa consapevolezza che nasce la risoluzione approvata oggi in modo bipartisan dal Consiglio regionale della Lombardia, su iniziativa della commissione speciale antimafia, che prevede di impegnare la giunta regionale a rivedere i criteri per l’erogazione dei contributi regionali per il recupero dei beni confiscati e a valutare un’eventuale modifica normativa al fine di aumentare le soglie di cofinanziamento previsto per i singoli progetti.
Questa risoluzione prende le mosse da un caso specifico, quello della Tenuta Liberata di Spino d’Adda, come spiega il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni: “abbiamo condiviso e approvato una risoluzione che impegna la giunta a rivedere i criteri economici per sostenere gli enti locali a cui viene affidato un bene confiscato – spiega l’esponente democratico -. Come è il caso di quanto ha fatto l’amministrazione di Spino d’Adda, a cui è stata assegnata la Tenuta Liberata, il secondo, per dimensione, bene confiscato alla criminalità in Lombardia. E proprio durante la visita a Spino d’Adda, a cui avevo partecipato insieme alla presidente della commissione antimafia Pollini e al collega Vitari – relatori del provvedimento- è nata la necessità di trovare una soluzione, e quindi l’idea di scrivere la risoluzione approvata oggi. Ora ci attendiamo che la giunta regionale non solo rispetti questi impegni, ma che li concretizzi quanto prima sostenendo nei fatti ed economicamente i comuni a cui viene assegnato un bene confiscato”.
Milano, 18 marzo 2025