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SANITÀ: PRESIDIO PD SOTTO AL PIRELLONE PER LA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE IN DISCUSSIONE OGGI

COMINELLI (PD): “AVANTI CON LA LOTTA PER LA SALUTE DEI CITTADINI”

 

“La nostra lotta per il diritto alla salute continua. Oltre 100 mila cittadini lombardi hanno sostenuto la nostra legge di iniziativa popolare. Oggi siamo in Consiglio regionale per farla passare. Sappiamo che la destra non la vuole, ma non ci fermiamo, non ci arrendiamo. Crediamo che non si possano lasciare le persone permanentemente in lista d’attesa, arricchendo soltanto i budget dei grandi gruppi della sanità privata”.

Lo ha dichiarato la consigliera regionale del Pd Miriam Cominelli, questa mattina davanti a Palazzo Pirelli, al presidio organizzato dal Partito democratico in occasione della discussione in aula della legge di iniziativa popolare per cambiare la sanità lombarda, contro il ricatto delle liste d’attesa infinite e contro la sudditanza della Regione ai grandi gruppi della sanità privata profit. Quindi, contro il ricatto del “vuoi farti curare? Paga”.

La legge di iniziativa popolare arriva in aula poco più di un anno dopo il deposito, avvenuto nel settembre 2024, dopo alcuni mesi di raccolta firme, iniziata a marzo dello stesso anno in occasione della prima conferenza del Pd   sul tema.  Nei mesi in banchetti, circoli e feste dell’Unità i volontari del Partito democratico hanno raccolto oltre 100 mila firme di cittadini scontenti del sistema voluto dalla destra lombarda.

La proposta di legge di iniziativa popolare verte sui primi articoli, quelli relativi ai principi, e mira a rimuovere l’equivalenza tra sanità pubblica e sanità privata, mettendo in capo alla Regione il compito di governare l’offerta della sanità privata: per il Pd è la Regione e non il mercato   che deve dire al privato quali prestazioni servono al sistema, perché il settore pubblico da solo non basta. In questo modo, orientando i servizi offerti, si possono anche ridurre le liste d’attesa. Un elemento fondamentale di questo meccanismo, annunciato da anni ma non ancora realizzato, è il Centro unico di prenotazioni  (Cup), che coinvolga anche le prestazioni fornite dal privato in regime di servizio sanitario pubblico: la Regione lo aveva promesso per il 2016, ma in realtà non sarà realizzato nemmeno in questa legislatura.

Quattro i pilastri della proposta di legge: l’universalità del servizio, cioè salute garantita a tutti i cittadini e non solo a chi si può permettere la sanità a pagamento; la ricostruzione della medicina territoriale, così tragicamente debole durante la pandemia, dopo anni di depotenziamento; la prevenzione, come principio da osservare in ogni aspetto della programmazione della sanità; il governo della programmazione sanitaria pubblica e privata, cancellando l’equivalenza tra sanità pubblica e sanità privata e introducendo i principi di integrazione, trasparenza e sussidiarietà.

“Una delle questioni   che mi sta più a cuore- afferma Cominelli- e che è centrale nel   sistema sanitario, come ha ricordato anche la Cgil negli scorsi giorni, inoltre, è la salute mentale,  che richiede una visione   non solo sanitaria, ma socio-sanitaria. Investire in salute mentale non significa solo curare, ma anche prevenire il disagio, favorire l’inclusione e costruire una società più sana e coesa. Per   questo la nostra proposta di legge prevede   il potenziamento della sanità di territorio, oggi   quasi inesistente. Si pensi che   il 74% dei minori   che necessitano di cure psichiatriche che accedono ai pronto soccorso non ha mai   avuto contatti con   gli ambulatori. Necessario investire nella formazione e   in campagne di sensibilizzazione e di prevenzione per un più tempestivo accesso ai servizi. E necessario, infine, coinvolgere il Terzo settore”.

“Per la salute mentale è sos. – conclude Cominelli- La spesa regionale in Lombardia si ferma al 2,8% del fondo sanitario, pari a circa 620 milioni di euro l’anno. Una quota troppo bassa, sotto la media nazionale e ben lontana dagli standard internazionali. Per questo serve un piano straordinario di investimenti, con assunzioni stabilipotenziamento dei servizi territoriali e risorse certe per rendere accessibili i percorsi di cura e prevenzione. L’Organizzazione mondiale della sanità ricorda che ogni euro speso in trattamenti per ansia e depressione ne restituisce quattro in termini di salute, produttività e qualità della vita. Anche la Lombardia ha il dovere di   destinare risorse   adeguate alla salute mentale”.

 

Milano, 21 ottobre 2025

PD Regione Lombardia