La Federazione medico sportiva italiana ha modificato la procedura per la riammissione all’attività agonistica degli atleti non professionisti che hanno avuto il Covid, riducendo i tempi per il rientro. Ma le Ats lombarde ancora non lo sanno con tutte le conseguenze del caso. Lo ha spiegato stamani, in VII Commissione Sport, Fabio Pizzul, capogruppo regionale del Pd, chiedendo al presidente dell’organismo di sollecitare per questo motivo la Giunta regionale a intervenire quanto prima.
“Fino a qualche giorno fa, per questi atleti era previsto uno stop di un mese, dopo la guarigione e i successivi approfonditi esami per avere il nullaosta e ritornare all’attività agonistica – fa presente Pizzul –. Ma la Federazione ha deciso di ridurre a una settimana questo intervallo, anche in virtù del fatto che le infezioni da Covid sono meno severe rispetto a un anno fa”.
Ma come hanno segnalato gli interessati allo stesso capogruppo dem “manca una disposizione da parte delle Ats lombarde, quindi i centri di medicina sportiva non possono rilasciare il nullaosta dopo una settimana, ma sono ancora vincolati al mese di stop. E questo mette in difficoltà moltissimi atleti, non i professionisti, appunto, ma i tanti dilettanti amatoriali che non possono così ripartire”.
Pizzul fa presente che ha chiesto “al presidente della Commissione di inviare sollecitazioni alla Giunta la quale, sulla base delle indicazioni della Federazione medico sportiva, può poi diramare delle indicazioni alle Ats che così ‘liberano’ i centri di medicina sportiva. Credo sia assolutamente plausibile e necessario in questo momento per evitare disagi agli atleti sul territorio”.
Milano, 12 gennaio 2022