STRANIERO E BOCCI (PD): “OK ALLA QUALITÀ, MA È URGENTE RIVEDERE LA LEGGE E SOSTENERE LE IMPRESE FEMMINILI E GIOVANI”
Un’occasione mancata per rivedere la legge sull’artigianato lombardo che non avrebbe richiesto molto tempo, ma la volontà di tutti, “e da parte della maggioranza, già in Commissione Attività produttive, non c’è stata”, commenta sconsolato Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd e capogruppo in Commissione, dopo l’approvazione, stamattina, in Aula, delle modifiche alla legge regionale sulla Disciplina istituzionale dell’artigianato lombardo con l’istituzione del riconoscimento ‘Qualità artigiana’. “Ci siamo astenuti perché comunque è sempre meglio di niente per i nostri artigiani, ma non è certo sufficiente”, aggiunge.
Ma perché un’occasione mancata? “Perché fermarsi a riconoscere la qualità artigiana senza affrontare i principali problemi che la categoria affronta con la crisi in corso è assurdo – continua Straniero, riferendo quanto detto in dichiarazione di voto –. Soprattutto considerato che la legge è datata 1989 e andrebbe rivisitata, ma non si è voluto farlo”.
Tuttavia, alla luce della norma finanziaria “che è partita con una cifra ridicola, 50mila euro, ma per fortuna è stata adeguata e portata a 2 milioni di euro, e all’approvazione del nostro ordine del giorno che almeno dà una serie di indirizzi, abbiamo deciso per il voto di astensione”.
In particolare, aggiunge la collega Paola Bocci, “abbiamo impegnato la Regione a intervenire per valorizzare e incentivare l’imprenditoria femminile e giovanile artigiana. Vorrei, infatti, ricordare che in Lombardia le imprese artigiane create da donne sono quasi 39mila (il 21,6% del totale delle imprese femminili lombarde). Di queste quasi il 15% è gestito da giovani donne under 35. Ma l’effetto della pandemia ha allargato alcuni divari: l’occupazione femminile anche in Lombardia ha subito un brusco calo, così come il fatturato delle imprese femminili che ha registrato un meno 30%. Quindi, la Regione deve assolutamente intervenire con gli strumenti che le sono propri, ad esempio, l’accesso al credito, il sostegno all’innovazione tecnologica delle imprese, i servizi sul territorio che aiutino la conciliazione vita-lavoro”.
Un segnale, nonostante alcune modifiche apportate dalla stessa maggioranza, è venuto dall’approvazione dell’odg del Pd, appunto, che recita: “invita la Giunta regionale a effettuare una ricognizione del quadro legislativo regionale in materia di artigianato e dei relativi strumenti di sostegno; a dare piena attuazione alla legge regionale del 2015 sulla manifattura diffusa creativa e tecnologica 4.0 e agli strumenti al suo interno previsti che al momento non hanno ancora realizzato gli obiettivi previsti; a potenziare l’accesso al credito e incentivare il rafforzamento patrimoniale delle micro e piccole imprese anche attraverso l’attività di Finlombarda Spa; a prevedere tramite Finlombarda Spa strumenti finanziari innovativi a vantaggio delle imprese artigiane; a valorizzare e incentivare la nascita e lo sviluppo dell’imprenditoria femminile e giovanile artigiana; a investire maggiori risorse a favore della digitalizzazione dell’organizzazione e dei processi produttivi e commerciali; a rivedere le politiche attive del lavoro e della formazione professionale al fine di ridurre il mismatch occupazionale e fornire alle imprese artigiane le figure professionali più ricercate e oggi introvabili; a creare le condizioni per incrementare nel più breve tempo possibile l’attivazione di corsi Its ed Ifts; a prevedere ulteriori misure di formazione continua rivolte non solo per i dipendenti, ma anche pere i titolari delle imprese artigiane; a prevedere misure volte a facilitare i passaggi generazionali tra gli imprenditori artigiani”.
Milano, 20 aprile 2021