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Un disastro annunciato quello di Aria, di cui per il Pd sono responsabili Fontana, Moratti e Bertolaso. Disastro che ha trovato conferma nell’audizione del neo nominato amministratore unico della società, Lorenzo Gubian, audizione chiesta dal Pd, che si è tenuta giovedì scorso in Commissione bilancio, a seguito delle dimissioni del cda della società. Le dimissioni erano state chieste dal presidente Fontana in forma di moral suasion, senza neppure una domanda formale di dimissioni e nel silenzio dell’assessore al Bilancio Caparini, che, fino ad una settimana fa, tesseva le lodi della società.
“Quello che è emerso chiaramente – affermano il capogruppo del Pd in consiglio regionale Fabio Pizzul e il consigliere Pietro Bussolati – è che Moratti e Bertolaso hanno fatto pressioni per scartare Poste Italiane e adottare Aria, nonostante la società avesse già evidenziato le criticità. La società ha avuto problemi evidenti ma a pagare è stato il Consiglio di amministrazione in scadenza e non il direttore generale, responsabile di tutte le operazioni, che, anzi, è stato promosso amministratore unico”.
Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Gian Luca Comazzi ha cercato di nascondere le falle e i problemi del piano vaccinale e del sistema di prenotazione della Lombardia screditando un ex componente del Consiglio di amministrazione di Aria Spa, il professor Mazzoleni, che ha dato una sua versione di quanto accaduto. Ma questo non basta certo a spiegare i problemi di Aria. “Rispetto a quanto possa essere accaduto in Cda – sottolinea Pizzul – correttezza vuole che le critiche e le perplessità si manifestino all’interno delle riunioni e io sono certo che Mazzoleni sia una persona corretta e così abbia fatto. Che una volta defenestrato malamente insieme a tutto il cda, quindi senza alcun ruolo ma con lo stigma della responsabilità di quanto accaduto, Mazzoleni voglia dire la sua versione, credo che stia nelle cose.”
Le colpe stanno altrove e, anche se Salvini ha ripetuto più volte che “chi ha sbagliato deve pagare” i veri responsabili sono tutti ancora al loro posto. “Ora – affermano Pizzul e Bussolati – si dovranno pagare i costi di un sistema che ha prodotto problemi enormi, quando si poteva disegnare un piano vaccinale compatibile con l’offerta di Poste Italiane che era gratuita. La responsabilità contabile di Fontana, Moratti e Bertolaso è evidente e si aggiunge a quella sanitaria e sociale”.
“In audizione – sottolineano i consiglieri dem – è stato chiarito che le prenotazioni degli over 80 continueranno a essere gestite dallo stesso sistema informatico e non da Poste Italiane, che resterà in funzione fino all’esaurimento della categoria. Il che significa che permarranno gli errori e i gravissimi disservizi che vediamo ogni giorno. Questo nonostante in audizione sia stato ammesso che si tratta di un sistema esile e inadeguato ad una vaccinazione di massa. Viene tra l’altro così smentita la vicepresidente Moratti che il 7 marzo scorso aveva garantito che il sistema sarebbe stato sostituito, e non affiancato, entro dieci giorni “.
“L’azzeramento dei vertici di Aria spa – commenta Il segretario del Partito democratico Vinicio Peluffo – è solo fumo negli occhi dell’opinione pubblica per nascondere le vere responsabilità che risiedono in chi non ha fatto un’adeguata programmazione e si è ostinato a perseguire un modello organizzativo che si è dimostrato fallimentare. Moratti e Bertolaso, invece di annunciare iniziative spettacolari, dovrebbero spiegare perché hanno deciso di discostarsi da un piano nazionale che in altre regioni ha dimostrato di funzionare”.
Gli errori non sono certo solo tecnici. “Siamo di fronte – afferma il presidente della Commissione d’inchiesta sul covid, Gianni Girelli – ad una gestione approssimativa e superficiale. E la responsabilità è tutta politica. Perché la campagna di vaccinazione andava pianificata nei dettagli mesi fa. Farsi trovare impreparati o dare la colpa una volta a un assessore, un’altra a un direttore generale o a un intero cda è solo una sconfitta”.
La mancanza di pianificazione ha impedito di stilare un Piano B anche per tutti gli appuntamenti che quotidianamente saltano e rischiano di far perdere dosi preziose di vaccino. “Per questo- conclude Girelli- invito la Regione a valutare l’opportunità di adottare, sul modello americano, l’utilizzo di una app che a fine giornata incrocia, grazie alla geolocalizzazione, l’offerta di vaccini rimasti e le richieste dei cittadini in attesa. In questo modo si eviterebbero anche le polemiche e le scorciatoie, oltre al superlavoro telefonico di medici e infermieri”.

RedazioneN7ggPd

PD Regione Lombardia