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COVID, SCANDELLA (PD): “ANCORA POCHE USCA, SERVE CURA DOMICILIARE PER NON INTASARE GLI OSPEDALI”

“In tutto il territorio della nostra Ats, dovrebbero essere almeno 22 (una ogni 50mila abitanti) le Unità speciali di continuità assistenziale volute dal governo nazionale e nate proprio per garantire assistenza domiciliare a quei lombardi affetti da Covid non ricoverati negli ospedali. Dovrebbero essere operative dalle 8 alle 20, 7 giorni su 7. A quanto risulta, invece, sono soltanto 12 e operano dalle 9 alle 15 dal lunedì al venerdì, con un medico soltanto a presidiarle, invece dei due previsti”.

È quanto dichiara il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella dopo aver visionato i dati che aveva richiesto con un accesso agli atti, relativi a numeri e operatività delle Usca in provincia di Bergamo.

“I nostri ospedali, in questo momento, non sono ancora così sotto pressione, ma la Regione Lombardia non può permettersi di rischiare un nuovo collasso e, per diminuire gli accessi ai pronto soccorso, è indispensabile avere delle unità mobili capaci di prestare le cure necessarie alle persone affette da Covid che non manifestano sintomi così gravi da dover ricorrere al ricovero ospedaliero. Lo scorso giugno, il governo nazionale ha dato 10 milioni alla Lombardia proprio per il potenziamento di queste Unità ed è importante, anche in vista dell’inverno, aumentare il loro numero e distribuirle su tutto il territorio, incentivando e promuovendo la comunicazione e la collaborazione con i medici di famiglia. Al momento, invece, il numero delle visite è bassissimo – meno di due al giorno – e non viene utilizzato uno strumento che dovrebbe essere determinante per la gestione del virus sul territorio” conclude Scandella.

Milano, 9 novembre 2020

PD Regione Lombardia