“Dopo un anno tremendo sotto il profilo economico oltre che sanitario, il nostro territorio e il nostro tessuto economico hanno necessità di ripartire, di svoltare, di tornare ad essere competitivi. Ma dalla Regione non arrivano aiuti e proposte concrete, ma solo passerelle propagandistiche, come quella di stamattina della Giunta, e “piani mancia”. Senza dimenticare che il Consiglio regionale, vero anello di congiunzione tra cittadini e province, non viene coinvolto come dovrebbe” . Lo dice il Consigliere regionale del PD Gianni Girelli che stamattina ha seguito da remoto la conferenza stampa del Presidente Fontana a Brescia.
“Quando si parla di ascolto bisogna intendersi: verificare con i territori non vuol dire procedere senza tenere conto delle richieste e delle problematicità. Le risorse messe in campo dalla Regione hanno bisogno non solo del totale delle somme, ma di alcuni obiettivi ben definiti sui quali investire. La cosa peggiore, infatti, è indebitarsi senza finalità di sviluppo, distribuendo a pioggia risorse. La Lombardia deve recuperare credibilità e autorevolezza, fortemente messe in discussione non solo dalla vicenda pandemica, ma dalle politiche sui trasporti, sulla pianificazione territoriale, sulla gestione ambientale – spiega Girelli – Ci interessa davvero conoscere quale è l’idea della Lombardia del futuro. Perché senza dubbio non può essere quella stanca, demotivata, priva di capacità di iniziativa che purtroppo caratterizza da anni questa amministrazione. Non è accettabile una gestione ripiegata su vecchie logiche, come quella di voler accontentare alcuni a scapito di altri per meri fini elettorali. Penso infatti che la forza delle Lombardia risieda nella sua ricchezza socioeconomica, nella sua capacità di rilancio, che in questo momento significa caricarsi sulle spalle la ripresa del Paese”.
Infine il consigliere democratico aggiunge “sulla sanità è davvero difficile ascoltare questa Giunta che parla di importanza degli investimenti quando si è in ritardo di mesi sulla riforma della 23. Perché alla fine sarà proprio la legge sulla sanità la cartina di tornasole per verificare se alle parole seguono i fatti”.