VALLACCHI (PD): “IL PARERE NEGATIVO SU MULAZZANO NON SI TROVA. E NON È DETTO CHE BASTI”
“Dov’è il parere negativo all’impianto agrivoltaico da un milione di metri quadri di Mulazzano? Non se ne trova traccia nell’istruttoria nazionale. E anche se ci fosse, non è detto che l’intervento non venga lo stesso realizzato, perché quello dato dall’assessore regionale all’Ambiente Maione sarebbe solo uno dei pareri. A dirlo è stato, stamattina, il suo collega alla Risorse energetiche Sertori, rispondendo a una mia interrogazione sul tema”, lo fa sapere Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd, al termine della discussione, in Aula, della question time ‘Iniziative per accelerare la pianificazione degli impianti agrivoltaici e fotovoltaici, garantendo la tutela paesaggistica e agricola senza ostacolare la transizione energetica’.
“Per il resto, dalle parole di Sertori non abbiamo colto novità. Chiedevamo quali attività Regione Lombardia avesse posto in essere per dare attuazione alla mozione con cui il consiglio, a luglio, aveva impegnato la Giunta a chiedere al Governo l’attuazione di una sospensiva degli iter autorizzativi in attesa dell’adeguamento normativo del decreto 21 giugno 2024, a seguito della sentenza del Tar Lazio 9155/2025, e di prevedere procedure autorizzative che consentissero una partecipazione attiva, anche da un punto di vista ambientale, degli enti locali alla programmazione dell’insediamento degli impianti. Ma non abbiamo sentito niente di nuovo in proposito, quindi, presumibilmente non è stato dato seguito”, spiega la dem.
“Con la mia interrogazione volevamo anche sapere quali interlocuzioni sono state avviate con il Governo, il Ministero competente e la Conferenza Stato-Regioni per trovare una definitiva risposta sia alle difformità che la normativa nazionale presenta rispetto alla Direttiva europea, sia per garantire un aiuto agli enti locali e provinciali coinvolti negli iter autorizzativi di impianti Fer, le fonti di energie rinnovabili. E quali pareri ha fin qui dato Regione ai progetti presentati sul territorio regionale”, riassume Vallacchi.
“Di fatto, siamo sempre in attesa delle modifiche da parte del Governo al Decreto di giugno 2024, dove il Tar ha invalidato il punto che attribuiva alle Regioni la possibilità di individuare le aree idonee. Nel frattempo, in questo vuoto normativo, stanno giungendo numerose richieste di nuovi impianti agli enti locali che si trovano privi di qualsiasi strumento di programmazione. Rimane il fatto che la Lombardia deve produrre le energie rinnovabili che la rendano autosufficiente e contenere il prezzo dell’energia. Se l’alternativa più corretta, a nostro parere, è realizzare gli impianti in aree dismesse o ai limiti delle autostrade, sui tetti di capannoni o parcheggi coperti e situazioni simili, occorre incentivare questo tipo di scelte attraverso bandi dedicati e indirizzi precisi. Servono risorse, fondi destinati a incentivare le iniziative. Ma in Lombardia, come in tutto il Paese, siamo in estremo ritardo e la strada più semplice è mettere gli impianti sul suolo agricolo”, insiste la consigliera Pd.
“Stesso discorso per le Cer, su cui il Governo è ancora in attesa di adozione dei decreti attuativi. E anche la Regione, dopo una prima manifestazione di interesse su cui ha dato il benestare a circa 300 comuni lombardi, potrebbe lavorare per far sì che la platea dei comuni interessati alle Comunità energetiche rinnovabili sia sempre più ampia”, conclude Vallacchi.
Milano, 7 ottobre 2025
