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Matteo Piloni e Marco Carra commentano il decreto che dispone la sospensione definitiva dei punti nascita chiusi nel 2018, tra cui anche Casalmaggiore e Asola

PUNTI NASCITE, PILONI E CARRA (PD): “LA REGIONE METTE DEFINITIVAMENTE LA PAROLA ‘FINE’ ANCHE A CASALMAGGIORE E ASOLA”

 

Con un decreto della Direzione generale Welfare del 7 ottobre scorso, Regione Lombardia ha disposto la sospensione definitiva dei punti nascita chiusi nel 2018, tra cui quelli di Casalmaggiore e di Asola. Lo rendono noto i consiglieri regionali del Partito Democratico Matteo Piloni e Marco Carra.

“Nel settembre 2023 – ricordano i consiglieri – avevamo chiesto all’assessore Bertolaso, a seguito di sue dichiarazioni, se ritenesse possibile riaprire il confronto sui punti nascita del territorio Casalasco-Viadanese. La risposta arrivata il mese successivo lasciava intendere un’interlocuzione tra Regione e Ministero per ottenere una deroga per il punto nascita dell’Oglio Po. Nove mesi più tardi, non avendo più avuto alcun aggiornamento, siamo tornati a chiedere conto all’assessore dell’avvio di quel dialogo. Da allora, silenzio totale”.

“Ci siamo attivati anche per ottenere la riapertura del punto nascite di Asola – aggiungono – che la Regione aveva chiuso durante l’emergenza Covid, impegnandosi a riattivarlo una volta superata la fase critica. Una promessa rilanciata anche in campagna elettorale da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Oggi appare chiaro che si è trattato di una colossale presa in giro nei confronti dei cittadini e dei comitati che, con grande senso civico, si sono mobilitati in difesa di questi presìdi”.

“Il colpo definitivo – proseguono i consiglieri – è arrivato il mese scorso con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia del decreto 13819, con cui la Direzione Welfare mette la parola ‘fine’ ai punti nascita di Oglio Po e Asola”.

“Non nutrivamo grandi speranze – commentano Piloni e Carra – ma ci saremmo almeno aspettati una risposta. La verità è che l’assessore Bertolaso non ha nemmeno tentato di riaprire il confronto. Una vicenda dolorosa che si chiude nel peggiore dei modi”.

Le riflessioni dei consiglieri riguardano anche il mancato coinvolgimento di cittadini e sindaci.

“Il territorio meriterebbe risposte, soprattutto quando le decisioni non vanno nella direzione auspicata – affermano –. Il silenzio non aiuta: arrivano decreti dall’alto, senza informazione preventiva, con modalità che dimostrano la scarsa attenzione della destra lombarda per questa parte della regione, che ricordiamo essere Lombardia a tutti gli effetti”.

“Non contestiamo le motivazioni legate alla sicurezza – concludono Piloni e Carra – a partire dalla necessità di garantire personale medico adeguato: la sicurezza resta un principio fondamentale. Tuttavia, sicurezza significa anche tutelare la salute delle donne, oggi costrette a percorrere oltre 40 chilometri per partorire, con rischi ulteriori durante il trasporto”.

Milano, 20 novembre 2025

 

PD Regione Lombardia