A che punto è la revisione dell’assetto organizzativo dei centri di terapia intensiva neonatale della nostra regione? È quanto chiede, in sostanza, il consigliere regionale del PD Matteo Piloni nell’interrogazione presentata ieri, come promesso nel suo intervento, durante la discussione della revisione della legge sanitaria lombarda.
“Nel 2018 Regione Lombardia ha deliberato la riorganizzazione delle terapie intensive neonatali chiudendo quelle che non rispondevano a determinati criteri – spiega Piloni – nel novembre dell’anno successivo, però, la giunta ha deciso di procedere a una revisione dell’assetto organizzativo il cui primo intervento prevedeva la riconversione dei posti letto di TIn delle Asst di Cremona, Lodi, Como e Rho – scelte effettuate in base al rapporto al numero di letti e casistica, al tasso di saturazione e al bacino di utenza”.
“Per quanto riguarda la Tin di Cremona – sottolinea il consigliere – l’Ats Valpadana ha avuto il mandato di accompagnare e monitorare il percorso di revisione dei posti letto al fine di garantire continuità assistenziale, sicurezza, appropriatezza e qualità del percorso nascita ed è stato istituito un comitato tecnico che sta valutando i dettagli della riconversione dell’Utin di CR”.
“Chiediamo dunque all’assessore Moratti di farci finalmente sapere – ricapitola Piloni – a che punto sia l’applicazione di quella delibera; se siano stati eseguiti quegli adeguamenti necessari nelle provincia di Bergamo e Brescia; se siano state rivalutate le attività e i dati sui neonati estremamente prematuri, al fine della rivalutazione dei centri; se esista ancora il gruppo di lavoro nato per definire gli standard dei centri di medicina materno-fetale e se siano stati definiti i criteri per differenziare il ricovero e il trasferimento in sub-intensiva in quei centri dotati di Tin”.
“Anche per fugare ogni dubbio sul fatto che la delibera, dopo essere stata applicata sulla Tin di Cremona, sia poi rimasta inapplicata per altre realtà” conclude il consigliere dem.
Milano, 24 novembre 2021