Matteo Piloni commenta la notizia sul probabile scivolamento della sanità lombarda all’ottava posizione nella classifica nazionale, secondo le prime analisi del ministero della Salute
SANITÀ, LOMBARDIA OTTAVA IN ITALIA – PILONI (PD): “IL DECLINO CONTINUA, SE NON SI CAMBIA ROTTA I NUMEROSI PROBLEMI CHE AFFLIGGONO LA SANITÀ LOMBARDA NON SI RISOLVERANNO MAI”
“Cup unico inefficiente, carenza cronica di personale sanitario, sanità territoriale in grave affanno e un rapporto con il privato che necessita di una revisione strutturale. Sono tutti problemi la cui risoluzione, di questo passo, rimarrà pura utopia” così il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni commenta la notizia sul probabile scivolamento della sanità lombarda all’ottava posizione nella classifica nazionale, secondo le prime analisi del ministero della Salute.
“La situazione della sanità lombarda che denunciamo da anni è peggiorata – dichiara Piloni – e anche i dati ministeriali sembrano certificarlo. Nonostante i grandi ospedali pubblici di eccellenza che ancora resistono grazie a chi ci lavora. E nonostante gli straordinari sforzi del personale sanitario che da eroi che furono sono stati ormai dimenticati dal Governo. Del resto, qualunque sia la graduatoria definitiva e nonostante le continue promesse, i problemi nella nostra regione sono ancora numerosi e non accennano certo a migliorare”.
“Il sistema di prenotazione unico – spiega il consigliere dem – è ancora lontano dall’essere realmente operativo e funzionale, causando lunghe attese e disagi per i pazienti: problemi tecnici, ritardi, test operativi disastrosi, funzionalità incomplete o difettose, integrazione caotica con i sistemi regionali esistenti, gestione a singhiozzo di ricette elettroniche, anagrafe pazienti e pagamenti, componenti del sistema che non dialogano tra loro. A questo dobbiamo purtroppo aggiungere le differenze di prenotazione tra chi telefona al call center regionale e chi si rivolge al Cup degli ospedali, dove nel primo caso vengono fissate date molto in là nel tempo, nonostante ci siano negli ospedali spazi più ravvicinati. Questione che ho già sollevato e per la quale attendo risposte, anche per quanto riguarda le nostre strutture. Inoltre, manca una visione strategica per gestire al meglio i rapporti con la sanità privata, con il rischio di favorire i grandi gruppi, a scapito dell’equità di accesso alle cure per tutti i cittadini”.
“La nostra regione sconta, poi, una carenza cronica di medici, infermieri e operatori sanitari, con concorsi che spesso non riescono a coprire i posti vacanti – prosegue -. Il risultato è un sovraccarico di lavoro per il personale attuale e un calo della qualità del servizio. E i gettonisti, come abbiamo sperimentato molto bene, non possono certo rappresentare la soluzione, anzi”.
“Per non parlare della riorganizzazione della sanità territoriale – continua –: le case e gli ospedali di comunità, che dovrebbero rappresentare il primo presidio per i cittadini, sono insufficienti, mal distribuiti sul territorio e ben lontani dall’essere completati e dotati di tutte le risorse previste dal decreto ministeriale”.
“Bisogna invertire subito la rotta della sanità lombarda, se si vuole salvarla e noi cercheremo di farlo anche con la nostra proposta di legge di iniziativa popolare per la quale abbiamo raccolto quasi centomila firme”.
Milano, 2 dicembre 2024