VALLACCHI E UGGERI (PD): “NO DELLA MAGGIORANZA A ELIMINARE I FANGHI DI PELLETTERIE E INDUSTRIE CHE FINISCONO NEI CAMPI DI LODI E NEL NOSTRO CIBO”
“Avevamo chiesto di togliere dalle tipologie di rifiuti utilizzati per i fanghi in agricoltura quelli provenienti dalla lavorazione dei pellami e dai residui dei rifiuti solidi urbani, cioè dalla nostra spazzatura. Per un motivo semplice: questi materiali vengono sparsi nei campi dove si coltivano le materie prime che poi noi troviamo sulle nostre tavole. Ma la maggioranza di centrodestra che governa Regione Lombardia pensa solo alla caccia e non a quello che mangia. Perché non siamo solo noi a consumare alimenti coltivati con sostanze dannose e pure ributtanti, ma anche i consiglieri di destra, le loro famiglie, i loro figli, i loro bambini”, è diretta Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd, al termine della VIII Commissione Agricoltura durante la quale, nelle more della discussione della Seconda legge di revisione normativa ordinamentale 2024, un suo emendamento sul tema è stato bocciato.
“In questo processo andrebbero coinvolti gli enti locali perché sono i primi che subiscono lo spandimento dei fanghi nei loro territori e ai quali si rivolgono poi i cittadini per lamentarsi per l’odore, ma anche perché sono preoccupati per quello che è stato buttato nei terreni. E noi in provincia di Lodi conosciamo bene questa situazione”, le fa eco Stefano Uggeri, responsabile provinciale Pd Ambiente.
“Chiedevamo esattamente che nell’utilizzazione agronomica dei fanghi di depurazione la determinazione della relativa composizione tabellare comprendesse unicamente categorie di rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti, produzione e lavorazione di polpa, carta e cartone e depurazione biologica degli effluenti di allevamento zootecnico, oltre alla utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici, come fa già l’Emilia-Romagna, ad esempio. E non i rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce o dell’industria tessile, come pure quelli prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito e dalla potabilizzazione dell’acqua e dalla sua preparazione per uso industriale, che in Lombardia sono ancora permessi”, racconta la consigliera dem.
“Oltre tutto mantenere queste categorie fa sì che in Lombardia vengano utilizzati rifiuti provenienti da altre regioni che li scartano, come il Veneto. Di fatto, quello che per gli altri è chiaramente un rifiuto, noi lo spargiamo nei campi, sul nostro cibo. Anche per questo era importante restringere l’ambito dei Codici ammissibili come già succede altrove. Ma tutta la Commissione si è concentrata sulla possibilità di dare la caccia alla volpe a largo raggio, di ampliare la caccia al cervo, persino di cercare di impedire una sorta di punizione per il bracconaggio, blitz non riuscito, ma significativo. Dopo che abbiamo presentato l’emendamento, non se ne è più parlato ed è semplicemente stato dato parere contrario con conseguente bocciatura”, dicono ancora amareggiati Vallacchi e Uggeri, che aggiunge: “Nel lodigiano è da anni che i Comuni sono coinvolti su questi temi, ma è importante che si intervenga a livello regionale. Certo che se poi il centrodestra boicotta le nostre iniziative e richieste, non andiamo da nessuna parte e a pagare sono sempre i cittadini sui territori”.
“Non ci arrendiamo. Riproporrò la questione, ma rimaniamo sempre basiti di fronte all’indifferenza di Giunta e centrodestra non solo per l’ambiente, ma per la salute di tutti i lombardi, a partire da ciò che troviamo sulle nostre tavole”, conclude la consigliera Pd, supportata dal responsabile dell’ambiente lodigiano.
Milano, 14 novembre 2024