Approvata in Consiglio regionale una mozione bipartisan sulla psico-oncologia
BORGHETTI E BOCCI (PD): “GARANTIAMO UN SOSTEGNO A PAZIENTI E FAMIGLIARI. ORA LA GIUNTA DELIBERI”
“Il punto di forza di questa mozione sta nell’individuazione del percorso diagnostico terapeutico assistenziale quale luogo dove inserire in modo formale lo psicologo che prende in carico il paziente oncologico. E nel fatto che ciò possa avvenire in tutte le strutture sanitarie regionali, a differenza di adesso dove il sostegno di un professionista non è presente ovunque. Sostegno che dovrebbe essere previsto per tutte le malattie, perché se la oncologica è quella che ci scandaglia di più, qualunque patologia può risultare sconvolgente per la persona e i suoi famigliari”, lo hanno detto Carlo Borghetti e Paola Bocci, consiglieri regionali del Pd, intervenendo, questo pomeriggio, sulla mozione bipartisan e votata all’unanimità, scaturita dall’intergruppo sull’identificazione di percorsi condivisi politica-associazioni dei pazienti volti a migliorare i processi di presa in carico e cura dei pazienti oncologici e oncoematologici.
“È importante che un professionista di psico-oncologia sia sempre presente nelle nostre strutture sanitarie, soprattutto in una situazione di salute così delicata. Quindi, quando la Giunta avrà recepito il nostro indirizzo bipartisan unanime e lo avrà deliberato, si sarà fatto un grande passo avanti. Perché non va presa in carico la malattia, ma la persona: si cura la persona e non la malattia. Qui sta l’importanza dello psicologo”, aggiunge Borghetti.
“Lavorare con gli intergruppi significa avere l’opportunità di un contatto approfondito con le associazioni, da cui si impara sempre molto. E ringrazio di aver richiamato la nostra attenzione sulla necessità di essere accompagnati nell’affrontare una patologia grave e spesso spiazzante, non solo dal medico specialista, ma anche da chi può aiutare il paziente e i suoi familiari ad affrontare emozioni forti generate da qualcosa che non ti aspetti. Anche i medici dovrebbero essere preparati ad affrontare i risvolti psicologici portati dalle patologie, già durante gli studi, consapevoli che sono tanti i vissuti di malattia che avrebbero bisogno di un sostegno di questo tipo”, conclude Bocci.
Milano, 5 novembre 2024