Jacopo Scandella, Davide Casati e il segretario cittadino Alessandro De Bernardis a commento delle dichiarazioni del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana sul servizio ferroviario lombardo
TRENI: SCANDELLA, CASATI E DE BERNARDIS (PD), “FONTANA INDIGNATO PER I DISSERVIZI? LA VERITÀ È CHE DA QUANDO C’È LUI IL SERVIZIO È PEGGIORATO”
“Non è la prima volta che Fontana si dice indignato e offeso per i disservizi sui treni. Quando fu eletto, nel 2018, esordì chiedendo scusa ai pendolari per le condizioni che definiva ‘non degne della nostra regione’, e si spinse a dire ‘a chiare lettere’ – sono parole sue – ‘non vogliamo chiudere questa legislatura lasciando il servizio di trasporto ferroviario nelle stesse condizioni in cui lo abbiamo trovato’. Ecco, i fatti sono implacabili, e il servizio cinque anni dopo non solo non era migliorato, ma addirittura peggiorato. Lo dicono i numeri ufficiali di Trenord sulla puntualità e sulle linee bocciate perché sotto gli standard previsti dal contratto di servizio. È colpa di RFI? Troppo facile. I numeri dicono che le responsabilità sono almeno per metà di Trenord. La realtà è che da Bergamo a Milano da decenni il tempo di percorrenza è rimasto lo stesso, e che arrivare in tempo in ufficio, in università, a una visita medica o a un colloquio di lavoro non è mai certo. Fontana aveva promesso un servizio ferroviario migliore, ma ha fallito perché non ha introdotto alcun cambiamento, si è limitato a confermare una gestione fallimentare ancora e ancora.”
Lo dichiarano per il Pd bergamasco i consiglieri regionali Jacopo Scandella e Davide Casati e il segretario cittadino Alessandro De Bernardis a commento delle dichiarazioni del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana che, nei giorni scorsi, si è detto “indignato e offeso” delle condizioni del servizio ferroviario regionale lombardo, che è di competenza della stessa Regione ed è gestito dalla società Trenord, di proprietà al 50% di FNM, controllata dalla Regione, e al 50% di Ferrovie dello Stato.
“Il centrodestra si dimostra sempre, anche a Bergamo, pronto a incolpare gli altri – concludono i due – mai invece che si assuma le proprie responsabilità, neppure quando si trova al governo della Regione e del Paese con addirittura un ministro delle infrastrutture dello stesso colore politico: è ora di cambiare registro”.
Milano, 11 ottobre 2024