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VALLACCHI (PD): “CON LE NUOVE MODALITÀ QUASI IMPOSSIBILE OTTENERE L’INDENNIZZO. REGIONE INTERVENGA”

“Sarà ben difficile che i pendolari di Trenord tornino ai tempi in cui il bonus veniva riconosciuto in automatico e, soprattutto, era pari al 30% di sconto sul costo dell’abbonamento, visto che, come denunciano loro stessi, i criteri per l’attribuzione sono completamente cambiati. Invitiamo ancora una volta con forza Regione Lombardia a intervenire su Trenord per modificare le nuove modalità”, lo dice Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd, continuando la battaglia per il giusto riconoscimento dei disagi patiti da chi, quotidianamente, sale sulle linee lodigiane in gestione a Trenord.

“Con la nuova modalità, sarebbe in vigore l’indennizzo previsto dall’Autorità di regolazione dei trasporti per gli abbonamenti ferroviari, riconosciuto qualora un numero di treni pari o superiore al 10% di quelli programmati subisca un ritardo superiore a 15 minuti o venga soppresso totalmente per qualsiasi causa. Regione, tramite l’assessore Lucente, ha annunciato che porterà nuovamente la percentuale al 30%, vantandosi di tanta magnanimità. Ma come spiegano i Comitati dei pendolari, intanto l’indennizzo arriverà, appunto, solo se si verificheranno ritardi superiori ai 15 minuti, invece che i precedenti 5, inoltre le soppressioni parziali continueranno a non essere conteggiate, e, nel complesso, sarà con una frequenza circa 3 volte inferiore rispetto al precedente metodo di calcolo. In sostanza, rischia di non venire mai erogato, oltre al fatto che sarà difficile recuperarlo”, spiega nel dettaglio la dem.

“Quindi, negli anni c’è stato un peggioramento ulteriore del servizio anche su questo fronte, perché, riassumendo, prima del Covid per avere il bonus si doveva fare l’abbonamento in biglietteria. Poi, una cosa buona è stata rendere possibile avere lo sconto risarcitorio anche con l’acquisto online. Ma le inefficienze si sono dimostrate tali e tante, negli anni, che Trenord e Regione hanno deciso di tagliare il bonus, a spese dei pendolari, attraverso l’ideazione dell’indennizzo beffa, talmente complicato da chiedere e calcolato su un numero tale di direttrici che di fatto non esiste. Lucente ha poco da vantarsi di aver riportato lo sconto al 30%: se il calcolo è fatto su qualcosa di inottenibile, la percentuale può essere di qualsiasi entità, ma sarà quasi impossibile per i vituperati pendolari averlo”, conclude Vallacchi, che già era intervenuta per chiedere a Regione di semplificare la burocrazia che viene ora richiesta per poter ottenere l’indennizzo.

Milano, 26 marzo 2024

 

 

PD Regione Lombardia