E ‘stato sospeso, a seguito dell’incontro che si è tenuto martedì scorso in prefettura, a Milano, nel tentativo di conciliazione con le parti, lo stato di agitazione dei medici proclamato dalle organizzazioni sindacali della dirigenza della categoria. I medici hanno deciso di non partecipare ad altri incontri prima di aver avuto un confronto formale, peraltro atteso dal mese di marzo, con il presidente Fontana e l’assessore alla Sanità, Gallera. Un confronto in cui i medici chiedono che si chiariscano le intenzioni della Regione nei loro confronti. Un’ennesima prova che le disfunzioni e le criticità nella sanità lombarda non sono un’invenzione e tantomeno il frutto della propaganda del PD, ma una triste realtà.
“Ora – sottolinea il consigliere regionale dem Gianni Girelli – è più che mai necessario ricostruire un rapporto di dialogo e condivisione con il mondo della sanità; serve mettere da subito sul tavolo i vari problemi, dalla presa in carico alle liste d’attesa e individuare le possibili soluzioni. La Lombardia sta dando una pessima immagine di sé e la sanità, se non si interviene in fretta, rischia di affiancare a elementi di estrema qualità, zone di enorme criticità. A patirne le conseguenze, come sempre, sono e saranno i cittadini, in particolare quelli più fragili”.
E’ di questi giorni, solo per citare l’ultimo caso, l’allarme lanciato dal personale medico del pronto soccorso dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, dove la carenza di medici è tale da provocare un sovraffollamento difficilmente gestibile. I pazienti in codice bianco o verde sono sempre più numerosi e aspettano fino a 12 ore, mentre il personale sanitario è ormai allo stremo e minaccia battaglia.
E a proposito di liste d’attesa, qui la videodichiarazione di Fabio Pizzul